Perugia – Palermo 3 – 3 LE PAGELLE: Brunori e Valente “salvano” i rosa

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FOTO VINCENZO PEPE

Il pareggio finale è una manna dal cielo, insperata per larghi tratti di una partita clamorosamente condizionata da un avvio sportivamente drammatico. Le soste, si sapeva, non portano bene al Palermo e la gara di Perugia ne è la conferma. Ritmo compassato, distrazioni in serie, reparti slegati. Sembrava un pomeriggio da incubo.

A salvare il Palermo è la vecchia guardia: Marconi, Valente e Brunori tirano fuori i rosa dai guai. Fosse una cronaca giudiziaria potremmo dire che i rosanero sono assolti perché il fatto (la sconfitta) non sussiste. Ma Corini non potrà fare finta di niente e dovrà analizzare i tanti perché di una prestazione sottotono.

È la sesta partita consecutiva senza sconfitta, la classifica si muove ancora e si aspetta qualche colpo di mercato per rinforzare la squadra, che oltre ad avere fallito con i titolari non ha trovato in panchina – ancora una volta – le armi per un cambio di passo.

Con il senno di poi si potrebbe dire che il Palermo migliore avrebbe potuto vincere serenamente questa gara contro un Perugia bello solo a tratti, grazie a un migliore sprint in alcune giocate, ma troppo rinunciatario nel finale.

PERUGIA: Gori s.v.; Sgarbi 5,5, Curado 6, Dell’Orco 6,5; Casasola 6,5 (dal 43′ s.t. Rosi s.v.), Santoro 6 (dal 36′ s.t. Iannoni s.v.), Bartolomei 6,5, Luperini 5,5, Lisi 5,5 (dal 1′ s.t. Paz 6); Olivieri 7,5 (dal 36′ s.t. Matos s.v.), Di Serio 7 (dal 18′ s.t. Di Carmine 5,5).

PALERMO: Pigliacelli 6,5; Mateju 5, Nedelcearu 5, Marconi 6,5 (dal 38′ s.t. Bettella s.v.); Valente 7, Segre 5 (dal 21′ s.t. Broh 6), Gomes 5 (dal 38′ s.t. Damiani s.v.), Saric 6 (dal 34′ s.t. Vido s.v.), Sala 5; Brunori 7,5, Di Mariano 5 (dal 21′ s.t. Soleri s.v.).

Pigliacelli 6,5: Prende tre gol in 35′ ed è il migliore del Palermo, o se preferite il meno peggio del primo tempo. Gli avversari gli arrivano da tutte le parti e con un un paio di parate importanti tiene più a lungo i rosa in vita. Sulla prima rete forse dovrebbe fare un passo avanti ma la conclusione di Di Serio l’aveva respinta, se poi nessuno lo aiuta sulla seconda battuta non è colpa sua. Reattivo nella ripresa su una forte conclusione di Bartolomei, poi nell’ultima mezz’ora fa da spettatore.

Mateju 5: Approssimativo nel piazzamento, in ogni scelta, in quasi tutte le chiusure. Slegato dal resto della squadra finisce per essere travolto dagli attaccanti perugini che individuano nella sua zona di competenza il punto migliore per creare difficoltà. Non può essere tutta colpa sua, ovviamente, ma non gli riesce nulla o quasi.

Nedelcearu 5: Sul primo gol ha gravi responsabilità perché si fa saltare sulla rimessa con le mani battuta dal Perugia con velocità e astuzia. Nemmeno lui è sicuro, il centrocampo non filtra e il reparto arretrato è quasi sempre mal piazzato. Non ha nemmeno brillantezza atletica che a volte lo ha aiutato a superare gli ostacoli.

Marconi 6,5: Anche lui va in barca in quell’inizio di partita da brivido, anche se ha qualche responsabilità diretta in meno rispetto ai compagni. Riapre la partita con un bellissimo gol di testa su calcio piazzato e per un pelo non segna – sempre di testa – il gol del 3 a 3.

(dal 38′ s.t. Bettella) s.v.

Valente 7: Quello che “si vede” è da 8 in pagella. Quando prende la palla crea sempre qualche pericolo perché sembra l’unico in grado di cambiare passo, mette in mezzo due bei cross che nessuno sfrutta, calcia benissimo la punizione che porta al 2 a 1 di Marconi, in apertura di ripresa segna il 3 a 2 con una girata di sinistro tutt’altro che facile anche se agevolata da una deviazione decisiva di Santoro; poi nel finale serve l’assist a Brunori. Quello che “non si vede” a occhio nudo è la capacità di dare copertura alla squadra che difatti, su quella fascia, prende costanti imbarcate anche perché Mateju non è in giornata.

Segre 5: Primo tempo anonimo, come quello di quasi tutti i compagni di squadra. Dovrebbe essere il maggior sostegno nel filtro sulla fascia destra ma anche lui gira a vuoto. Non ha neanche lo spunto in avanti che aveva fatto vedere nelle ultime gare prima della sosta. Anche nella ripresa, con il Palermo un po’ più vivo, lui resta fuori dal gioco. Il cambio è la conseguenza inevitabile di una partita mediocre.

Gomes 5: Partenza da brivido anche per lui. Regala un rigore al Perugia dopo essere scivolato in avanti con molta goffaggine. Dopo pochi minuti rischia di fare un’altra frittata in copertura da ultimo uomo. Fatica a riprendersi, come un pugile suonato. Vale il discorso fatto per Mateju, non può essere tutta colpa sua ma lui ci mette molto del suo.

(dal 38′ s.t. Damiani) s.v.: Solo un gettone ma con lui in campo il Palermo acciuffa il pareggio, è già qualcosa.

Saric 6: Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno diciamo che quella di Perugia può essere una prima tappa verso un completo reinserimento in squadra. Parte da titolare, tocca tanti palloni, alcuni anche bene, facendo intuire (ma in teoria lo sappiamo già) di avere qualità tecniche non indifferenti. Però viaggia ancora a ritmi compassati e la brutta giornata di molti compagni non lo aiuta. Sul terzo gol si fa beffare troppo ingenuamente su un dai-e-vai abbastanza prevedibile. Nel secondo tempo il suo contributo è migliore ed esce probabilmente perché non ne ha più.

(dal 34′ s.t. Vido) s.v.: Non entra bene in partita, sbagliando qualche pallone. Ma non è facile giocare solo pochi minuti.

Sala 5: Partita anonima. Non ha responsabilità dirette sui gol ma resta spesso in un cono d’ombra dove il suo contributo è davvero limitato. In fase di spinta non si vede granché, sbaglia molti passaggi e non dimostra visione di gioco. È aiutato dal fatto che il Perugia sceglie con più frequenza l’altra fascia per attaccare.

Brunori 7,5: Il suo gol nel finale è un gioiello di tecnica e di furbizia. E salva il Palermo da una sconfitta che sembrava ormai inevitabile e anche giustificata. Un premio meritato per un calciatore che fa sempre il suo, anche quando – come stavolta – tocca pochi palloni e non può essere decisivo. Gioca sempre con l’atteggiamento giusto, da vero capitano.

Di Mariano 5: È più attaccante centrale che esterno di fascia. Un paio di spunti senza grande fortuna e poi una gara anonima, nemmeno supportata dal resto della squadra che ha giocato solo a sprazzi. Ci sta il cambio a mezz’ora dalla fine.

(dal 21′ s.t. Soleri) s.v.: Solito combattente, cerca di afferrare tutti i palloni aerei ma non può incidere più di tanto in una partita che si sta svolgendo a ritmi blandi e senza troppe idee; per lui però vale lo stesso concetto di Damiani, entra lui e il Palermo pareggia, se non altro porta fortuna.

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