Vincenzo Palumbo: “A Palermo non fui un professionista. Nestorovski mi ricorda Cappioli”

Vincenzo Palumbo si racconta. Tante sono le ferite aperte del talento ex Palermo e Pescara, che dà le proprie impressioni sul match di domani tra biancazzurri e rosanero, ma ripercorre anche i momenti bui della sua vita, su tutti quelli legati all’esperienza in Sicilia.

In un’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia, l’italo-tedesco (nativo di Heilbronn) ripercorre la propria carriera e i propri errori; talento in campo ed eccessi fuori: “Non posso nascondere questo aspetto del mio carattere. A Pescara ho vissuto la mia migliora annata dal punto di vista calcistico. A Palermo invece le soddisfazioni personali (nonostante la promozine in B) furono davvero poche. Potevo dare di più, il rammarico resta”.

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Un’esperienza da alcuni episodi di vita privata di una certa gravità: “Non mi sono comportato da professionista. Giocavo poco con Mutti, ma invece di impegnarmi sul campo ho pensato solo a uscire e divertimi reagendo in maniera sbagliata. La mia fuga in Germania (per raggiungere mio fratello)? Ho gestito malissimo quella situazione, avrei dovuto usare la testa. Forse oggi avrei un’altra carriera”.

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Poi arrivo anche la squalifica per uso di stupefacenti e un’indagine per spaccio: “Tutto terminò con l’assolutore in sede penale e la riduzione della squalifica a 6 mesi, ma rappresenta un grosso neo nella mia vita. Soffrivo nello stare ai margini ed è emersa tutta la mia fragilità, frequentando amicizie sbagliate; la società, onestamente, mi ha fatto sentire trascurato, mentre la gente di Palermo fu eccezionale”.

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“Tra Pescara e Palermo, – aggiunge – mi aspetto una bella partita, con i rosanero che hanno mostrato una bella capacità di reazione dopo la prima di campionato. Per me vinceranno 2-1 con una doppietta di Nestorovski: è un attaccante vero, anche per come ha affrontato questo periodo difficile e come si è caricato la squadra sulle spalle. Mi ricorda Cappioli, capitano vero che ai tempi nell’anno della promozione in B fu determinante”.

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