Beppe Accardi: “Mirri voleva il Palermo per cederlo a York. Via la politica dallo sport”

Il procuratore sportivo palermitano, Beppe Accardi, è intervenuto alla Conference 403 parlando di quando, sei mesi fa, si era palesata la possibilità che il Palermo di Zamparini venisse acquistato dal fondo York Capital: “L’idea non nasceva da me, ma da un mio amico americano che mi è venuto a trovare e si è innamorato della città. Con York sarebbe stato un salto in alto enorme per Palermo, invece poi è spuntata Arkus all’ultimo minuto. Ci vogliono i soldi per investire su una squadra cadetta. Il Palermo aveva poco meno di 50 milioni di euro di debiti, York Capital non ha preso il Palermo per la clausola legata a Mepal. Il futuro del Palermo sarebbe stato ben diverso perchè il loro progetto si sarebbe aperto al mondo. In serie D invece non c’era interesse da parte del fondo”.

E poi, l’occasione di rilevare il titolo sportivo tramite la Zurich Capital Funds, partecipante al bando del Comune: “Il fondo arabo è un gruppo serissimo, con gente che rappresenta importanti istituzioni mondiali”.

Accardi punzecchia il presidente Mirri: “Mirri, che aveva una prelazione sull’acquisto, aveva provato a prendere il Palermo per poi rivenderlo a York. Due mesi dopo, il sindaco disse che avrebbe dato il Palermo a chi assicurava continuità e lo avrebbe portato a certi livelli. Dopo un altro mese leggiamo sui giornali che una volta in B, Mirri venderebbe il Palermo. Questo non è amore, questo è interesse. Lo sport non deve essere legato alla politica, è ovvio che oggi lo sport è interesse ma dobbiamo essere intellettualmente onesti”.

E prosegue: “Oggi è tutto bello, 18.000 persone allo stadio, vinciamo tutte le partite. Castagnini è un direttore sportivo bravo, probabilmente lo avrebbe ingaggiato anche il fondo arabo. Ma non ci devono più raccontare che qualcuno fa questo lavoro perchè è tifoso. Di tifoso non ha nulla”.

LEGGI ANCHE

LE PAGELLE IRONICHE DI AMENTA E FERRARA

SFORZINI, QUEL BELLISSIMO GOL SEGNATO DOPO… IL GOL

PALERMO, IN ITALIA NESSUNO COME LUI