Boscaglia: “Esonero a Palermo? Non certo per colpa mia. Foggia piazza importante”

FOTO PEPE / PUGLIA

Roberto Boscaglia si presenta a Foggia e… si leva un “sassolino” dalla scarpa. L’ex tecnico rosanero si lascia andare infatti nel raccontare anche la propria esperienza a Palermo (contratto biennale scaduto il 30 giugno, ndr.) e in generale alza l’asticella in vista del prossimo campionato.

In conferenza stampa afferma: “Io sono uno di quelli che si trova bene dappertutto, ho un buonissimo spirito d’adattamento. E lo dico senza presunzione: non devo rilanciarmi, sento la responsabilità di essere a Foggia ma non quella di rilanciarmi. A Palermo sono andato dopo un grande corteggiamento, ho fatto due anni di contratto: non ho avuto la possibilità di finire il campionato, ma non per colpa mia di sicuro… L’anno scorso ho avuto tante possibilità, anche rifiutate perché secondo me non c’erano le condizioni. Mi sono preso un anno, ma non mi sento di dovermi rilanciare”.

Sul fronte degli obiettivi e sul passaggio di consegne con Zeman dice: “Il mio mestiere è quello di andare in campo. Penso che si possano raggiungere obiettivi importanti. Io non sono venuto a sostituire Zeman. Io ho 750 panchine in carriera, oltre 500 tra i professionisti, di cui 230 in Serie B, ho vinto 6 campionati… Rispetto Zeman, è un mito, un personaggio importantissimo, che ha fatto e sta facendo tanto per il calcio. Ma a me la cosa non pesa. Se pesa a voi è un vostro problema, non un mio problema. Terzo posto? Secondo voi vengo qua per il terzo posto? (ride, ndr.). Foggia è una piazza importante e che mi stimola moltissimo. Con il presidente abbiamo parlato e siamo convergenti su molte cose. Vogliamo fare bene”.

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13 thoughts on “Boscaglia: “Esonero a Palermo? Non certo per colpa mia. Foggia piazza importante”

  1. Comprendo bene che si deve difendere . Se dice che la colpa del suo esonero a Palermo non è sua mi pare una grande stron……….ta. I risultati e il non gioco mi sembra che abbia certificato il suo allontanamento. E’ soggetivo non può nascondersi dietro un chiaro fallimento.

  2. Ci sono allenatori, come Baldini, che col tempo diventano più saggi e riflessivi, e sostanzialmente migliorano. Ci sono altri invece che fanno qualche buon risultato all’inizio della carriera, magari in qualche serie minore, e col tempo si convincono di sapere tutto del calcio. E diventano sempre più presuntuosi…

  3. Fallimento su tutti i fronti. Questo mi viene da pensare ascoltando Boscaglia. Un macigno sulle casse , in difficoltà per mille motivi, della società nonostante qualche offerta ricevuta. Ma legittimo da parte sua. Però, come dice Nanni, stia zitto . Eviti di parlare del Palermo.

  4. Beh, a me fece impressione una intervista ad Accardi dopo che prendemmo l’ennesimo gol in contropiede in casa con fuga dell’attaccante e tutta la difesa altissima ferma e col braccio alzato. Accardi semplicemente disse che non si esercitavano col fuorigioco in allenamento. Allora dico che uno come Boscaglia che è stata la voce di spesa più consistente, condizionando così la spesa per i calciatori, che non riusciva a mettere in equilibrio la squadra, per quello che era pagato, forse non aveva lavorato molto bene, sulla preparazione, sui dettagli, su tutto. Allora una mano sulla coscienza dovrebbe mettersela.Della serie, quando fai una conferenza stampa per presentarti ai nuovi tifosi non devi dire che la tua carriera è specchiata e dove hai fallito non è stata colpa tua. E’ una caduta di stile e di onestà. Anche perchè se hai vinto, hai vinto in posti dove non avevi pressione. A Palermo, il Sig. Boscaglia è entrato da presuntuoso ed è uscito anche peggio. A Palermo ha fallito per colpa sua. Se fosse stato con Zamparini sarebbe stato cacciato dopo due partite. Devi perfino ringraziare Castagnini e Mirri che hanno avuto troppa fiducia in te. meglio il silenzio in questi casi

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