Fase 2: ecco le ipotesi sugli spostamenti e l’apertura di negozi, bar e ristoranti

L’Italia si interroga sulla riapertura. Cittadini e imprese attendono di conoscere quale sarà il piano per la c.d. “fase 2” a partire dal 4 maggio, ma nelle ultime ore iniziano a circolare le varie ipotesi e indiscrezioni sul tavolo della task force nazionale per la ripartenza delle attività ma non solo.

Il gruppo di lavoro coordinato da Vittorio Colao deciderà sulla base di tre criteri (situazione epidemiologica, adeguatezza del sistema sanitario locale, e disponibilità di dispositivi di protezione individuale). I perimetri di applicazione potranno essere le Regioni o le aree territoriali rilevanti e in tale ottica il Comitato Tecnico Scientifico starebbe predisponendo una serie di indicatori.

Tra le proposte c’è quella di anticipare a lunedì prossimo la riapertura di alcune aziende, ma solo quelle in grado di garantire fin da subito il rispetto dei protocolli di sicurezza. Da metà maggio invece potrebbe scattare la riapertura dei negozi al dettaglio, poi di bar e ristoranti. L’ipotesi è che il 4 maggio queste attività restino ancora ferme ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio (già permesse). Non ci sono ancora date definite, ma un’ipotesi sarebbe far riaprire i negozi dall’11 maggio, la ristorazione dal 18.

La task force starebbe valutando inoltre la possibilità di autorizzare gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune, purché all’interno delle singole Regioni, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale.

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