Palermo, soltanto due giorni di tempo per completare la “rivoluzione”

L’inizio della stagione per il Palermo non è stato diverso da quello della passata stagione con l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Cagliari. Lo scorso anno dopo i calci di rigore, quest’anno con un 2-1 nei tempi regolamentari ma con un palo al 95esimo: cambia la forma ma non la sostanza. Semmai è cambiata la prospettiva: ci si avvia verso la fine di un ciclo fallimentare, durato due anni, e si apre un nuovo percorso pieno di incognite.

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La coppa Italia non ha dato indicazioni particolarmente confortanti: non tutti i nuovi giocatori hanno convinto, Trajkovski non sembra in grado di cogliere l’ultima chance e Balogh non sembra tagliato per la figura del goleador, tutt’al più per un ruolo da comprimario. Ma è anche vero che finora abbiamo “scherzato”, nel senso che la squadra vista nei primi due impegni ufficiali è ancora troppo provvisoria: se è vero che le carenze maggiori sono segnalate in attacco (finora due gol di un difensore e uno su rigore) è anche vero che in campionato, il 25 agosto a Salerno, dovremmo vedere in formazione Falletti, Clemenza e Puscas. In teoria, tutta un’altra storia.

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E’ comunque una rivoluzione tecnica e tattica. Foschi e Tedino hanno ormai solo due giorni di tempo (il calciomercato chiude il 17) per completare i ranghi e dare credibilità alla squadra. Poi i giudizi cominceranno a essere definitivi. Sono andati via giocatori chiave come La Gumina, Coronado e Gnahorè, altri potrebbero salutare come Jajalo, Rispoli, Struna e Nestorovski. Ne sono arrivati sei: Brignoli, Salvi, Mazzotta, Haas, Falletti e Puscas e altri ne dovranno arrivare, a cominciare da Clemenza. 

La rivoluzione non riguarda soltanto gli uomini in sè. É anche una rivoluzione tattica, perché se nella scorsa stagione il Palermo ha alternato il 3-5-2 con Tedino e il 4-4-2 con Stellone, adesso il ritorno del tecnico non coincide con il ritorno al modulo utilizzato nel campionato passato. Il progetto tecnico della nuova stagione vede, infatti, il 4-3-1-2 (o in alternativa un 4-3-3) con cui tanto bene aveva fatto Tedino con il Pordenone in Lega Pro, sfiorando la promozione in serie cadetta. Addio, dunque, alla spinta sulle fasce di Rispoli e Aleesami. Il nuovo gioco vedrà Salvi e Mazzotta più attenti alla fase difensiva che alla fase offensiva, così come richiede una difesa a 4, focalizzando le trame di gioco rosanero più verso il centro del campo con la fantasia di Falletti (e Clemenza?) e la forza fisica di Puscas a riempire l’area di rigore.

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Un gioco di questo tipo, però, richiede molta più qualità in mezzo al campo e il solo Falletti sulla trequarti potrebbe non bastare. Il trio di centrocampo attuale (Murawski – Jajalo – Fiordilino) è molto più quantitativo che qualitativo e specie se il bosniaco dovesse partire, servirebbe qualcosa in più in questa zona di campo. Numericamente, comunque, mancano le alternative: il solo Haas, con Chochev ancora lungodegente, non basta e a prescindere dalla possibile partenza di Jajalo, è proprio a centrocampo che Foschi cercherà di intervenire per rinfoltire il reparto.

Nulla che non si possa risolvere, appunto, in queste ultime ore di mercato ma dipenderà anche dalla capacità del Palermo di cedere (e non svendere) i giocatori in uscita e di risparmiare sugli stipendi. Nestorovski sembra già un ex rosanero ma se dovesse restare in rosa il suo apporto potrebbe essere utile. Non si può certo affrontare la serie B ancora una volta con un solo attaccante e nessuna alternativa di affidamento. Puscas è bravo ma è ancora giovane, Moreo e Balogh non sembrano dare le garanzie necessarie. E senza gol è difficile andare lontani.

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5 thoughts on “Palermo, soltanto due giorni di tempo per completare la “rivoluzione”

  1. Quindi oltre al centrocampo c é da ri forzare l attacco. Lo ha anche detto Zamparnini dicendo che se fosse partito Nesto bisognava acquisire un altra punta. Se Puscas stesse male chi giocherebbe ?

  2. Su una sola cosa non sono d’accordo: “ci si avvia verso la fine di un ciclo fallimentare”. Il ciclo finirà quando Zamparini sparirà dalla scena

  3. Sinceramente a proposito delle cessioni “eccellenti” penso che l’unico rimpianto sia per La Gumina in quanto Gnahore’ quando ha giocato erano più le partite sbagliate che quelle giuste ed anche Coronado non ha brillato per continuità, considerando quanto li ha venduti l’ottimo Foschi non credo ci sia nulla da rimpiangere, secondo me l’errore principe e’ stato quello di richiamare Tedino!!!

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