Campilongo: “Che cinquina a Lecce… Sarebbe bello allenare il Palermo”

“E’ stata una giornata particolare dove appena tiravo facevo gol, mi è capitato tante volte nella mia carriera di segnare triplette e doppiette, specialmente in serie B però, dico la verità, quella per me fu una prestazione clamorosa e indimenticabile”. Sasà Campilongo ricorda così a Stadionews.it quella giornata epica per lui e per i colori rosanero. Cinque gol in una partita non capitano tutti i giorni. “Infatti – ricorda Sasà divertito – il giorno dopo feci molto fatica a programmare tutte le interviste che giornali e televisioni nazionali mi chiesero di rilasciare”.

Lecce – Palermo 1 a 7, 23 ottobre 1994, ottava giornata di andata del campionato di serie B, è diventata leggenda. Una di quelle partite in cui ti riesce tutto e ogni episodio va nel verso giusto. “Dopo che segnai il gol del 7 a 1 andai a giocare a centrocampo, ci siamo quasi fermati per non infierire”. Già, anche perchè i rapporti tra Lecce e Palermo erano e sono tutt’ora eccellenti, con un gemellaggio di ferro tra le due tifoserie che dura da oltre un trentennio, esattamente dal 1986, anno in cui la società rosanero visse la drammatica esperienza del fallimento. In quella circostanza, l’allora presidente del Lecce Franco Jurlano fu l’unico a votare in Lega a favore del Palermo, cercando di evitare la radiazione della società siciliana decisa con discutibile parere dell’allora presidente della Figc Antonio Matarrese. Da allora appunto i tifosi rosa hanno mostrato la loro riconoscenza, intessendo un’amicizia sincera sempre supportata da un rispetto reciproco con la tifoseria salentina. Quel Lecce, allenato da Luciano Spinosi, concluse il campionato all’ultimo posto.

LECCE – PALERMO: INFO SETTORE OSPITI

“E’ un record ancora imbattutto – ricorda Campilongo con orgoglio – e lo detengo insieme a Carlo Dell’Omordarme (centrocampista scuola Juventus che con il Como, l’8 maggio del 1960, segnò 5 gol a Cagliari, sempre in serie B, ndr). Quel Palermo, allenato da Gaetano Salvemini, era veramente una bella squadra formata da elementi di categoria come tra gli altri Brambati, Iachini, Maiellaro, Fiorin e Bigliardi, giocatori veramente forti. Purtroppo non riuscimmo a diventare un gruppo coeso e compatto. Partimmo bene in Coppa Italia vincendo a Ravenna e successivamente, il 31 agosto del 1994, sul campo del grande Milan di Capello al cospetto di campioni come Gullit, Savicevic e Lentini, con uno stupendo gol di Beppe Iachini. Al ritorno alla Favorita, nella gara del 21 settembre, fummo però eliminati ai rigori, complice anche un arbitraggio discutibile di Ceccarini di Livorno che annullò un mio gol per un fuorigioco inesistente”.

Oggi Campilongo è uno stimato allenatore e ammette che una chiamata del suo vecchio presidente Zamparini, che lo ebbe al Venezia dal ’92 al ’94 (14 reti in 51 partite), se la sarebbe aspettata. “Molti miei ex compagni, che hanno giocato per le sue squadre, hanno avuto una chance, mi riferisco a Novellino o Iachini, per cui è naturale che avendo fatto questo mestiere a buon livello dopo aver allenato in B l’Empoli e il Frosinone avrei sperato di poter allenare il Palermo. Mi è rimasto un legame importante con la città, una piazza tra le migliori dove ho avuto il piacere di giocare. Leggo in questi giorni di un possibile cambio al vertice e dico soltanto che se questo è necessario per far tornare ai massimi livelli una squadra importante del panorama nazionale italiano come il Palermo spero, a questo punto, che ciò avvenga al più presto”.

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