Corini: “Sognavamo una giornata diversa, grazie ai tifosi”

Un passo indietro da brividi. Il Palermo crolla ancora, per la nona volta consecutiva. Il Barbera rimane un tabù, l’entusiasmo del pubblico non basta ed anche il Chievo si impone in terra rosanero. Uno 0-2 che non si presta ad interpretazioni ed Eugenio Corini, al suo ritorno al Barbera, analizza la gara dei suoi: “Bisogna avere lucidità. Siamo partiti contratti, purtroppo sul loro vantaggio potevamo gestire meglio la situazione – ammette il tecnico rosanero a Radio Rai -. La squadra ha provato a reagire. nella ripresa abbiamo preso il secondo gol e si è complicato tutto. Ho provato anche a cambiare modulo, ci sono state delle occasioni ma non siamo riusciti ad accorciare le distanze. Dare continuità di lavoro è importante, a Palermo ci sono tanti giovani che devono adattarsi. Noi siamo in sofferenza ma dobbiamo cambiare questa inerzia per portare dei punti prima di Natale. Ho cercato di risvegliare la tifoseria, oggi sognavamo una giornata diversa ma li ringrazio. Abbiamo bisogno del loro sostegno, ma so che i segnali dobbiamo darli noi. Spero che il prima possibile arrivino questi punti“.

In conferenza stampa, Eugenio Corini continua la sua analisi di un altro pomeriggio nero: “Penso che tutti noi abbiamo cercato di creare un’atmosfera serena. Abbiamo lavorato consapevoli del nostro momento e di cosa sia il Chievo. Purtroppo non c’è stata fluidità di gioco, sapevo che sarebbe stata una partita complicata perché il Chievo non regala nulla e sa come crearsi spazi. L’abbiamo preparata con grande attenzione, abbiamo anche chiuso bene su un loro contrattacco, però su un rimbalzo hanno trovato il gol e lì la partita s’è messa nella posizione migliore per loro. Ho cercato di rimotivare la squadra per creare le opportunità per pareggiare, invece dopo pochi minuti abbiamo subito il secondo gol. Ho provato a cambiare modulo, sono venute fuori una grande opportunità con Rispoli e altre due o tre, ma non siamo riusciti a buttare il cuore oltre l’ostacolo per portare a casa almeno un punto. Io devo avere la lucidità per capire quale possa essere la nostra squadra“.

Ringrazio chi è venuto qui a darci una mano, lo apprezziamo e siamo consapevoli di dover essere noi a dover trovare l’energia giusta per uscire da un momento complicato – prosegue uno sconsolato Corini -. L’approccio qui è diverso: a Firenze erano paradossalmente più sereni, anche se la nostra gente ha cercato di aiutare i ragazzi. Purtroppo è un carico che arriva da un’annata complicata come quella scorsa. Dobbiamo capire dove trovare le energie giuste per tornare a fare risultati“. Un Palermo in crisi, soprattutto dal punto di vista mentale: “L’aspetto mentale in questo momento è preponderante – conferma il tecnico rosanero -, quello tecnico è una conseguenza delle partite e degli allenamenti. Quando parlo di energie, parlo proprio dal punto di vista tecnico. Recuperare gli infortunati, soprattutto in difesa, può essere importante. Sicuramente lo stato mentale fa la differenza, questa squadra esprime meno di quel che può fare. Oggi questi ragazzi possono fare meglio, dobbiamo avere la forza di cambiare questa inerzia“.

Un momento da incubo, la luce non si intravede. Corini delinea il periodo rosanero: “La situazione è ben chiara e delineata, ma da prima del mio arrivo. Dal mio punto di vista, tra quel che ho visto da fuori e quel che ho trovato,  dobbiamo avere ancora la forza di crederci per questo mini campionato. Non sono deluso solo io, lo siamo tutti. Qui, in questo momento, tutti siamo responsabili. Anche io ci metto la faccia, l’impegno e il lavoro . I ragazzi saranno stimolati a far meglio e devo agire con grande coerenza, perché questa è una situazione difficile. Questa squadra va accompagnata più che scossa, dobbiamo avere la forza di trasformare l’inerzia negativa in positiva, devo capire come cambiarla“. Ancora due gare per terminare il girone di andata, ma si pensa anche al mercato di gennaio: “Il dialogo con la società è continuo, si valutano le opportunità per migliorarci. La società sa quali sono le priorità per gennaio, servono giocatori che vengano qui pronti perché non c’è tempo da perdere. Si gioca a calcio e ci vogliono risultati. Faremo sì che la squadra venga migliorata, ma adesso abbiamo due partite fondamentali e i miei giocatori sono questi. Tra Genoa e Pescara dobbiamo fare qualcosa in più“.

Corini parla anche di due elementi della squadra: “Bruno Henrique e Diamanti sono importanti, il primo prova a fare delle giocate e prende dei rischi, mi piace. Sicuramente non è fluido nella corsa a causa del tutore, ma la sua qualità può essere utile perché può forzare delle giocate, è sintomo di personalità. Anche Diamanti, a partita in corso o dall’inizio, in certi momenti ha caratteristiche che devono aiutare la squadra“.

Ai microfoni di Sky Sport, un deluso Corini prova a spiegare il crollo contro il Chievo: “Era una partita importante, alla prima situazione di contrattacco del Chievo siamo andati in difficoltà. Dopo il 2-0 non siamo riusciti ad accorciare le distanze. Il Barbera? Dobbiamo avere l’inerzia per invertire tutto questo. Questo periodo influisce anche sulle qualità dei giocatori. Sono io che devo spingerli, per fortuna le distanze dalle altre concorrenti non si sono dilatate. Questa squadra è stata costruita per un determinato tipo di gioco, i cambiamenti non sono facili da metabolizzare. Mi rendo conto che la nostra impresa sarà difficile. Dobbiamo crescere noi stessi, anche con la’iuto di qualcuno che arriverà per darci una mano“.


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