Di Piazza al CorSport: “Il Palermo non è un parco giochi dove fare capricci”

Torna a parlare Tony Di Piazza. L’ex vicepresidente è stato intervistato in esclusiva da Salvatore Geraci per Il Corriere dello Sport e ha commentato gli ultimi sviluppi riguardanti Hera Hora, la società controllante del Palermo F.C., che non va più in liquidazione.

“La mia posizione è nota e l’ho confermata nelle sedi competenti – dice Di Piazza – . Hera Hora è una società che ha vinto un bando del Comune investendo milioni di euro ed è proprietaria della quasi totalità del Palermo che è un asset con valori e interessi, non solo economici, riguardanti un intero popolo. Non è un parco giochi dove fare capricci”.

Perché ho deciso di esercitare il recesso? Lo saprete al momento opportuno – afferma – adesso rimane la grande amarezza per aver creduto e sostenuto qualcosa che si è dimostrata, purtroppo, diversa da quello che mi era stato prospettato. Se capisco che qualcuno non gradisce la mia presenza ma solo le mie risorse, senza rispettarmi, tolgo il disturbo e non voglio neppure litigare”.

E sul futuro, dice: “Vendere il PalermoMi sembra che non esistano grandi alternative. O la famiglia Mirri è disposta ad investire, a breve, nuove ed ulteriori risorse per rilevare le mie quote e liquidare il recesso oppure necessariamente la società dovrà essere venduta. Comprare io tutte le quote? La voglia mi viene spesso…“.

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25 thoughts on “Di Piazza al CorSport: “Il Palermo non è un parco giochi dove fare capricci”

    1. Certo, chi tra di noi non avrebbe fatto scegliere al socio dì minoranza? Tutta la finanza si basa sul principio della bontà che sceglie chi mette meno, siete rivoluzionari. Criticate la società ma non sparate scemenze per favore

      1. la scemenza la dici tu perche’ uno che ha il 40% non e’ che deve avere soltanto voce in capitolo ma deve avere un vero e proprio poterre decisionale assieme a chi ha il 10% in piu’! Poi se non ci si trova d’accordo ci si divide ma dividersi perche’ chi ha il 10% in piu’ usa un comportamento indegno e’ altra roba!

  1. Non riesco proprio a biasimarlo. Probabilmente gli è stato prospettato qualcosa di molto diverso, se no solo un pazzo mette un mucchio di soldi senza poter aprire bocca

  2. Alla fine Tony la spunterà e si porterà a casa tutta la posta. Il suo errore è stato sedersi al tavolo con gente che non aveva i mezzi per fare ciò che diceva di voler fare. O forse non è stato un errore?

  3. Queste frasi: “Non è un parco giochi dove fare capricci” ….”Se capisco che qualcuno non gradisce la mia presenza ma solo le mie risorse”
    definiscono perfettamente e ancora più(per chi ancora non l’avesse capito) ognuno dei soci.
    Certo la vendita è l’unica via d’uscita, ma anche questa non sarà facile.
    Spero prevalga per il bene della città di Palermo, il buonsenso, ma ho dubbi stratosferici, visti i personaggi.

  4. Che non fosse un grande parco giochi, s’era capito ben presto (ad esempio, il giorno ‘delle cento panelle e delle cento arancine’). ‘La ruota delle meraviglie’, promessa da Di Piazza, non s’è mai alzata. Il film di W Allen inizia con un’immagine coloratissima, anni 50, la spiaggia ‘americana’  piena di gente allegra, grandi palloni da spiaggia, ombrelloni dai colori sgargianti. Al centro, solenne, la ruota panoramica, giostra di luci. Il tutto suona un po’ falso, come a ricordarci l’illusione del ‘sogno americano’. Soltanto un piccolo fuoco rimane infatti, alla fine, il falò di un immaturo piromane, che brucia tutto quello che si trova vicino. Un modesto, innocuo, bagliore che illumina a fatica una piccola porzione della spiaggia ormai deserta.

  5. Ovviamente inutile sarebbe chiedere a mister “trasparenza”, cosa vogliano significare realmente le parole pesanti di Di Piazza perchè farebbe suonare solo la sua campana…anzi probabilmente nemmeno quella, si limiterebbe a girarci attorno come già fatto più volte….!!!!…Tony quando deciderai di illuminarci e azzerare le nostre supposizioni sarà sempre tardi…se vuoi veramente il palermo datti una mossa….!!!

  6. Questo articolo lo dovrebbero leggere quelli che hanno sparato a zero su di lui ricordandovi che per capire meglio le cose è sempre meglio ascoltare le due campane….. chi può dare torto a Di Piazza?
    Spero che per il bene della città e dei colori a fine stagione venga fuori qualcuno che rilevi la società e ci faccia uscire da questa triste situazione.

  7. Di Piazza è un tifoso appassionato e sincero, è stato un po ingenuo, non so cosa ne pensate voi ma io credo che lui da solo non possa tenere il Palermo se no lo avrebbe già fatto, serve un forte investitore per portare fuori il Palermo da questa trappola chiamata serie C

  8. Al momento del bando, Mirri e Di Piazza correvano da soli, poi, vista la concorrenza hanno deciso di “sposarsi”. Adesso che non c’è più concorrenza, Di Piazza potrebbe benissimo scattare e lasciare sul posto Mirri.

  9. Sto con di piazza tutta l vita uomo serio perbene all’antica!!la sua battuta fa capire cosa sono i parsimoniosi ma soprattutto i capriccetti di penna bianca !!il ragazzino dalle mille risorse che ha trovato la tavola cunzata dal apparino come tanti palermitani ne conosco una marea figli di semplici commercianti che si sono arricchiti ai tempi d’oro piuttosto che figli di vecchi costruttori e vai dicendo nell’ loro vita non hanno mai fatto è riuscito mai in niente in nulla ma avevano lvtavola apparecchiata dal papà!!il penna bianca quindi fa i capricci si atteggia a grande manager ma tanto c’è il papà che gli ha sempre parato il sederono…io disoccupato da anni alla fame con un bambino pur avendo un ottimo curriculum bravo così tutto facile penna bianca vero??

  10. Al Sig.DI PIAZZA dico che se gli viene spesso la voglia di rilevare il Palermo calcio,vuol dire che manifesta l’amore per la squadra della sua citta’ d’origine.Il Palermo calcio in categorie superiori per bacino d’utenza tra diritti televisivi ,pubblicitari etc rappresenterebbe grande plusvalenza specie per un imprenditore.Divenendo proprietario unico saprebbe lui come gestire la societa’ sportiva, con persone di sua fiducia,per cui mi sembrano un po’ fuori luogo queste paure di non poter esercitare controlli anche da lontano.D’altronde gli imprenditori stranieni in Italia fanno cosi’.Volere e potere.

  11. Non è un parco giochi, è una passerella per qualcuno che aspira al ruolo di fotomodello. Le foto strappalacrime, le lacrime strappastorie…

  12. È un peccato, potevano fare le cose per bene, 50 e 50 Mirri e Di Piazza, unire le forze per il Palermo. L’unica soluzione è la vendita di tutto il Palermo.

  13. nessuno dei due ha capacità finanziarie per portare il Palermo in serie superiori.
    Neppure insieme.
    e son certo che Di Piazza non ha i capitali per rilevare la quota dei Mirri nè che questi ultimi hanno la volontà di vendere se non a grande vantaggio loro( come è del resto nelle corde di un imprenditore)
    Solo che Di Piazza è sicuramente una persona chiara e lo sarà ancora più quando vuoterà il sacco del tutto oltre a sembrare anche una brava persona

    1. secondo me invece Mirri è tornato sulla..terra, rispetto al fatto di guadagnarci tanti soldi r se trova qualcuno disposto che gli faccia chiudere l’operazione alla pari rispetto al suo investimento, vende subito. Il suo eventuale guadagno sarebbe, se gli riesce (dubito), quello di ottenere un contratto pluriennale per la pubblicità allo stadio.

  14. Che nemmeno Di Piazza abbia le capacità finanziarie per comprare tutto il Palermo, lo dice lui stesso ma non è detto che non sia in grado di trovare/formare degli investitori americani interessati ad una cordata (in passato lo disse). Il problema è che dopo la esperienza con Mirri non penso che si vada di nuovo ad incartare con ipotetici altri soci.

  15. gli Usa non hanno tradizione di calcio, ma di baseball e rugby. Non capisco dunque come certi tifosi si eccitino all’idea di “cordate americane”.
    e poi basta già gli americani colonizzano tutto, pure il calcio no

  16. In atto il capitale sociale si è ridotto a 2,7 mln di euro. Il 31 marzo dovrebbe risalire a 6,7 mln di euro e il 31 maggio dovrebbe attestarsi sui 10,7 mln di euro. Sagramola, però, stima che alla fine di giugno il disavanzo sarà di 8 mln di euro. Se così fosse, con soli 2,7 mln di euro in cassa, il parere favorevole della COVISOC e il conseguente rilascio della licenza per partecipare al prossimo torneo sarebbero a forte rischio.

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