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Il Palermo di Inzaghi riparte dalla difesa a tre: e davanti ci sono varie possibilità

Dicono che Filippo Inzaghi sia impaziente iniziare la nuova avventura sulla panchina del Palermo. Nessuno dubita che nelle prossime ore rescinderà il contratto col Pisa ma solo dopo la firma potrà dedicarsi finalmente alla sua nuova squadra che, peraltro, conosce abbastanza bene avendola “studiata” da avversario nella stagione appena conclusa. In attesa del nuovo incarico, Inzaghi troverà anche il modo di scherzare sui tanti messaggi di auguri via social che gli arrivano dai tifosi arabi che lo hanno confuso con il fratello Simone.

Per il tecnico piacentino si tratta della prima esperienza in Sicilia, dove con ogni probabilità proverà a riproporre quel modello di gioco che, negli ultimi anni, lo ha reso uno degli allenatori più efficaci della categoria. Il suo curriculum parla chiaro: tre promozioni conquistate – una dalla Serie C alla B con il Venezia e due salti dalla cadetteria alla massima serie con Benevento e Pisa – a testimonianza di un metodo solido, vincente e ben collaudato.

Il gioco di Inzaghi

La carriera da allenatore di Inzaghi comincia nella stagione 2014-15 alla guida del Milan, con il 4-3-3 come sistema di riferimento. Uno schema che lo accompagna anche nella prima parte della sua esperienza in Serie C con il Venezia.


Nella stagione successiva, Inzaghi passa al 3-5-2 e ottiene la prima promozione della carriera con i lagunari. Al Benevento torna alla difesa a quattro, una soluzione che in Serie B si rivela dominante, ma che in A si mostra meno efficace, tanto che i campani chiudono al terzultimo posto e retrocedono.

Col passare degli anni, però, la difesa a tre diventa un marchio di fabbrica: la utilizza con successo anche alla Reggina nel 2022-23, conducendo la squadra ai playoff – con Pierozzi tra i protagonisti – e la ripropone al Pisa nell’ultima stagione, alternando 3-5-2 e 3-4-2-1, con cui centra una nuova promozione.

Pur non essendo un integralista, Inzaghi ha dimostrato negli anni di prediligere una struttura tattica solida, fatta di equilibrio, intensità e capacità di adattamento. Le sue squadre si sono sempre distinte per una difesa compatta, centrocampisti dinamici e attaccanti generosi, capaci di unire sacrificio e qualità.

Come potrebbe giocare il Palermo?

Parlare di moduli e scelte tattiche agli albori della stagione è prematuro, ma è inevitabile iniziare a immaginare il volto del nuovo Palermo targato Inzaghi. La base da cui partire sembra già ben definita: la difesa a tre. Un sistema di gioco che i rosa hanno adottato da gennaio in avanti, ma che non ha portato grossi benefici in fase difensiva.

Resta da capire se Inzaghi sceglierà di confermare il 3-4-2-1, modulo che però penalizzerebbe ancora una volta Brunori, costretto a giocare da trequartista “adattato”. In alternativa, si potrebbe optare per un 3-5-2 più tradizionale, con i due attaccanti vicini. In tal senso, la coppia formata da Brunori e Pohjanpalo rappresenterebbe una solida base offensiva su cui ripartire. Non è da escludere nemmeno un 3-4-1-2, a maggior ragione se dal Pisa arrivasse anche Vignato che ha caratteristiche da trequartista.

In difesa, i punti fermi restano Magnani e Ceccaroni. Si riparte dunque da un attacco ben definito e da due terzi del reparto arretrato già collaudati. Su questa struttura sarà necessario costruire il resto della squadra, seguendo le indicazioni di un allenatore noto per la sua meticolosità e per l’alto livello di selettività.

L’impronta di Inzaghi potrebbe portare equilibrio e maggiore solidità, ma ancor più del sistema di gioco conteranno gli interpreti. L’ex centravanti del Milan ama costruire squadre fisiche, generose, aggressive, ma anche capaci di esprimere qualità nei momenti chiave.

La campagna acquisti seguirà probabilmente la filosofia pragmatica di Inzaghi: giocatori concreti, esperti della categoria, abituati a battagliare nel rettangolo di gioco. Con la regia congiunta di Osti e del tecnico piacentino, il Palermo punta a costruire un gruppo solido, competitivo e affamato, con il chiaro obiettivo di tornare in Serie A nel minor tempo possibile.

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8 thoughts on “Il Palermo di Inzaghi riparte dalla difesa a tre: e davanti ci sono varie possibilità

  1. Siamo a Venerdì 6 giugno, è finita un’altra settimana e Dionisi siede ancora sulla panchina del Palermo! Di Inzaghi non c’è alcuna firma ancora! Continuiamo sempre con i soliti errori!

  2. Ma tu sai quante squadre tra A e B sono senza allenatore? Sono la maggioranza, poi ti faccio l’ elenco. Quali errori?

  3. Non mi ero accorto che già era stato inviato, perché l’ ho fatto con il cellulare e comunque è la verità che ad oggi 06/06/2025 la maggior parte delle squadre sono senza allenatore.

  4. Chi ha detto che Inzaghi è l’allenatore del Palermo?
    Ad oggi Inzaghi è ancora l’allenatore del Pisa e Dionisi è ancora l’allenatore del Palermo.
    Il resto sono chiacchiere e tabacchiere i lignu!

    Poi è grottesco che senza che ci sia nulla di ufficiale ci siano tifosi già che slinguazzano Inzaghi senza che abbia ancora dimostrato nulla a Palermo.

    Sono gli stessi che slinguazzavano Dionisi appena arrivato…e si è visto come finiu…
    Sono gli stessi che accolsero tipo papa Pojanpalo, quello stesso Pojanpalo che in un’intervista sottovalutata dai giornali ha espresso parole che a me e a tanti altri non sono affatto piaciute sui palermitani.

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