Palermo canta “Tu vuò fa’ l’americano”. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

paghelle ironiche amenta e ferrara

 

Ci siamo addormentati sognando lo zio d’America avvolti nelle stelle e strisce. Ci accomodiamo sul divano, chi stringendo una vecchia foto di Ronald Reagan che balla con Margaret Thatcher, chi con la foto di Obama che ci dice che “si può fare!” ma manco ci dobbiamo credere troppo. Arriviamo a Perugia – Palermo distrutti, sfatti, finiti, preoccupati e senza sonno. Praticamente una copia di Patty Pravo sul palco dell’Ariston ma senza i chili di plastica sopra a coprire lo sfacelo.

Il Palermo torna a schierare Rispoli e Aleesami, insieme come non succedeva dai tempi di Nilla Pizzi nella città dei fiori. I rosa partono subito forte e vanno in vantaggio con un colpo di testa di Puscas su punizione di Trajkovski che pare un’azione di FIFA 19 sulla PlayStation. Il Perugia ci mette un po’ a riprendersi e non fa grande gioco ma quando già cominciamo a pensare di nuovo allo zio d’America si fa pericoloso per ricordarci che si gioca e Brignoli comincia lo show della giornata.

LA RABBIA DI NESTA

Il primo tempo si chiude comunque con i rosa in vantaggio e l’entusiasmo è tale che l’inizio del secondo tempo ci trova con la mano sul cuore a intonare a squarciagola “The star spangled banner”. Quando Puscas raddoppia sul primo magistrale cross di Rispoli da tre mesi a questa parte ci parte completamente la brocca e finiamo a fare il trenino sulle note di “tu vuó fa l’americano”. Sembra finita perché il Palermo amministra con saggezza, ma c’è ancora spazio per le emozioni con Brignoli che para addirittura un rigore. Passiamo quindi al whisky & soda e al rock and roll ma veniamo raggelati dal gol inaspettato del Perugia che ci regala cinque minuti finali di inferno con parata in bagher di Brignoli ormai completamente “svalvolato”.

Finisce e facciamo nostra la partita! Tre punti per tornare a correre. Tre punti per non morire. Tre punti per continuare a sperare e sognare. Venerdì sera arriva il Brescia e noi sogniamo lo stadio pieno perché questi giocatori lo meritano e anche noi vogliamo tornare a essere felici! God Bless America and Palermo!

PERUGIA – PALERMO, GLI HIGHLIGHTS

Brignoli – 12. Para di tutto, di più e anche oltre. Rigori, deviazioni, tiri da fuori, mischie, cazzi, mazzi e ramurazzi. Non lo supera nessuno. E quando non ci arriva da portiere ci va da pallavolista. Lucchetta.

Salvi – 4,5. Avrete capito che quando si vince non diamo mai insufficienze ma a tutto c’è un limite. Causa un rigore che si sarebbe potuto trasformare in tragedia e per questo non lo possiamo perdonare. Mani larghe.

Bellusci – 10. Il voto va prima alle sue commoventi dichiarazioni che ci hanno straziato il cuore e poi all’ennesima partita gagliarda condita da un lancio millimetrico alla Pirlo. Capitan coraggio.

Szyminski – 7. Migliora di partita in partita e non fa rimpiangere troppo Rajkovic. Barbuto.

Rispoli – 7. Premiamo sopratutto il cross perfetto sul secondo gol a cui non eravamo più abituati. Ci sembra si sia rassegnato a rimanere anche perché il mercato ci risulta aperto solo nelle Filippine, a Tonga e in Kamchatcka dove pensiamo non voglia andare. Rimanenza.

Jajalo – 7,5. Fa pentole e coperchi. Culo e camicia. Chiacchiere e distintivo. Praticamente tutto. Ovunque.

Haas – 6. Gli manca sempre qualcosa per abbandonare quell’aria da svizzero ad agosto a Rimini senza fissa dimora. Sandali con calze bianche corte.

(dal 37′ s.t. Chochev s.v.)

Aleesami – 6,5. Come ben sapete, non abbiamo perso occasione per criticarlo ma ora che è tornato preghiamo Odino di conservarcelo in salute. Con lui la fascia sinistra è ben presidiata. Pretoriano.

Falletti – 6. Corre più di Forrest Gump e perde un po’ di lucidità. Però ci sembra un elemento insostituibile. Runner.

(dal 27′ s.t. Fiordilino s.v.)

Trajkovski – 6. A lui la sufficienza per la vittoria dobbiamo darla. Non dimentichiamo il suo assist sul primo gol ma neanche i contropiedi sprecati. Bello e dannato.

Puscas – 10. Due incornate di testa da grande attaccante, di quelli che ci esaltano. Redbull.

(dal 33′ s.t. Moreo s.v.)

Stellone – 10. Riesce a compattare la squadra come non è riuscito al capitano Bligh sul Bounty. E dire che la situazione del Palermo appare anche peggiore. Vento in poppa.

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