Palermo, playoff buttati ma forse è giusto così. Le pagelle ironiche di A&F

FOTO PEPE / PUGLIA

“… tutto si decide oggi… ora noi…o risorgiamo come squadra o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l’altro fino alla disfatta, siamo all’inferno adesso signori miei, credetemi… e possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi oppure aprirci la strada, lottando verso la luce possiamo scalare le pareti dell’inferno un centimetro alla volta”.

Sulle partite da dentro o fuori e da ultima spiaggia, cinema e letteratura si sono abbondantemente soffermati per decenni, in modi e termini certamente più emozionanti di come farebbero i vostri cronitifosi. E siccome l’ansia ci sta distruggendo già da una settimana e non abbiamo la forza di elaborare qualcosa, preferiamo aprire l’ultimo pezzo della stagione con la citazione per eccellenza. Ed anche se non si gioca più di domenica e non siamo belli e dannati come Al Pacino, vi assicuriamo che questo Palermo – Brescia decisivo per i play off lo viviamo con lo stesso maledetto pathos di Tony D’Amato.

Magari per qualcuno andare ai playoff conta poco ma noi siamo gente semplice, ci piace emozionarci con poco. E al Barbera siamo veramente tantissimi, tra faccioli e visi noti, si sono perse le tracce dei parenti della zita. Meglio così! Il Brescia viene con l’acqua alla gola, deve vincere per non morire e sappiamo già che i valori delle squadre tra testa e coda, in questa serie B, non sono tanto diversi. Speriamo la testa dei bresciani sia piena di brutti pensieri e che le gambe possano tremare di fronte ai trentamila del Barbera.

Corini non si inventa nulla. Manca Marconi e gioca Bettella. Brunori sconta la squalifica e rientra. Per il resto spazio a chi c’è stato nelle ultime due partite: una bella e una brutta. E vediamo che succede. La partita parte bloccatissima. Sembra di guardarla alla moviola. Poi, al terzo minuto, Brunori fa quello che sa fare meglio. Prende palla in area, la difende, si gira e mette un comodino sotto il sette con un eurogol che ci fa impazzire di gioia! E siamo in vantaggio.

Il ritmo della partita continua a essere quello di una tombola in una RSA e il Palermo contiene un Brescia abbastanza spento, provando a trovare spazio in contropiede per chiuderla. Ovviamente il cronometro è completamente fermo e ci vuole per forza il raddoppio per farlo andare avanti in maniera decente. E il gol, su contropiede e grazie a un grande assist di Brunori, arriva! A segnarlo è un giocatore che secondo noi merita questo gol, il tanto vituperato Tutino. Prima del fischio di fine primo tempo Tutino ne segna un altro ma in fuorigioco e noi ci accomodiamo comunque felici.

Si ricomincia e il Brescia segna! Ma è fuorigioco e noi respiriamo. Purtroppo però è un campanello d’allarme perché il gol vero del Brescia arriva. I rosa perdono palla a centrocampo e i lombardi fanno il contropiede perfetto. E noi abbiamo paura perché di vittorie misteriosamente buttate al vento ne abbiamo viste tante, quest’anno e non solo. Purtroppo non abbiamo tutti i torti perché il Palermo si ferma del tutto e prende gol a difesa schierata. E dobbiamo ricominciare.

Ma purtroppo, come spesso capitato in questa stagione, i rosanero smettono di giocare e subiscono un Brescia che abbiamo resuscitato senza alcuna ragione. Cominciano una serie di cambi che non riescono a modificare l’inerzia della partita clamorosamente e saldamente dal lato del Brescia. L’assalto finale sembra più una ritirata rovinosa perché il Palermo sembra non crederci neanche per un momento. Arriva il fischio finale e ai playoff ci va, con merito ed all’ultimo respiro, la Reggina che ha battuto in casa l’Ascoli.

Il Palermo si ferma qui e certamente per evidenti limiti tecnici, tattici e soprattutto mentali. Sul due a zero nella partita che vale un campionato farsi rimontare così è inammissibile e, in fondo, stasera si è vista, in una sola partita, tutta la stagione del Palermo. Salvezza tranquilla doveva essere e così è stato. È stato anche bello sognare per un po’ e speriamo che il meglio debba ancora arrivare e noi – se il MegaDirettore ce lo consentirà – saremo sempre qui a raccontarvelo ironicamente continuando comunque a gridare “Forza Palermo”. Good night and good luck!

Pigliacelli 6 – Non fa una sola parata ma deve raccogliere due palloni pesantissimi in fondo alla rete. Vittima.

Mateju 6,5 – È probabilmente il migliore della linea difensiva ed è certamente un peccato averlo visto raramente così deciso e incisivo. Ritardatario.

Nedelcearu 4 – Fino a quando il Brescia non fa nulla in attacco regge, appena affonda va completamente in bambola. Confuso.

Bettella 4 – Si capisce bene perché ha giocato così poco per tutta la stagione. Panchinaro.

Buttaro 5,5 – Conferma la buona prestazione che gli ha fatto conquistare la maglia da titolare nelle ultime giornate con una spinta continua fino a quando il Palermo è in campo, poi anche lui alza bandiera bianca e lascia il posto ad un giocatore teoricamente più offensivo. Mulinello.

(dal 22′ s.t. Valente) 5 – Entra per cercare di riportare il gioco del Palermo in zona offensiva ma raramente ci riesce. Evanescente.

Segre 5 – Dopo un primo tempo strepitoso per capacità di interdizione e controllo del centrocampo inspiegabilmente non rientra in campo dopo l’intervallo proprio nel momento chiave della partita ed ancora lo cerchiamo. Desaparecido.

(dal 29′ s.t. Saric) s.v.

Gomes 4 – Lo avevamo già detto in relazione alle sue ultime prestazioni. Sto giochicchiare con sti continui passaggi inutili che spesso rallentano il gioco ci ha veramente stufato. Involuto.

(dal 34′ s.t. Vido) s.v.

Verre 5 – Una partita è il simbolo della sua (mezza) stagione rosanero. Sembra sempre che possa fare di più ma alla fine di veramente decisivo conclude poco o nulla. Falco a metà.

(dal 34′ s.t. Broh) s.v.

Sala 5,5 – Dopo un eccellente primo tempo anche lui decide che non ha senso impegnarsi per giocare il secondo. Part-time verticale.

Brunori 8 – Un grandissimo gol da bomber di razza, un altro confezionato per almeno tre quarti, l’ultimo a mollare su ogni palla anche quando i compagni sono spariti dal campo. Se c’è un giocatore da cui ripartire è quello con la maglia con il numero 9 sulla schiena. Capitano coraggioso.

Tutino 6 – Un ottimo primo tempo che ci aveva illuso con un gol segnato, uno annullato ed una prestazione concreta. Poi nella ripresa decide che deve buttarsi a terra ogni volta che un giocatore lo contrasta. Incoerente.

(dal 22′ s.t. Soleri) 5 – I miracoli non sempre si verificano, altrimenti non si chiamerebbero miracoli ma eventi comuni e ripetuti. Il suo ingresso dalla panchina stavolta risulta totalmente inutile, anche se non è certamente aiutato dai compagni che non gli forniscono una palla degna di nota. Vagante.

Corini 5,5 – Se sei in vantaggio 2-0 nella partita che vale il campionato la devi vincere e se non lo fai certamente la colpa è anche dell’allenatore. Noi continuiamo ad essere convinti che con questa squadra su poteva fare poco di più, e del resto la salvezza gli avevano chiesto e la salvezza ha ottenuto. Molti altri, come noto, sostengono esattamente l’opposto e lo ritengono il male assoluto. La risposta la darà probabilmente il futuro. Enigmatico.

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