Cosa ci sarà da salvare dopo il triplice fischio di Palermo-Empoli? Molti se lo chiederanno, molti si daranno una risposta ma pochi possono dare un  verdetto certo. C’è veramente qualcosa da salvare in questo Palermo? Sì, decisamente. Lo dicevamo ieri, quando parlavamo dell’esordio di Ruggiero. Il lancio dei giovani è sempre un qualcosa da salvare. Ma non è l’unica, nonostante la stagione dica penultimo posto e retrocessione in Serie B. Il futuro è incerto, il closing è lì, ancora sospeso tra il fallimento e la conclusione. C’è chi mette qualche dubbio, c’è chi rassicura, ma da cosa e da chi si ripartirà è ancora mistero.

Allora la domanda ce la facciamo anche noi. Da chi ripartire il prossimo anno? Facciamo un nome e un cognome per mettere tutti d’accordo: Andrea Rispoli. Non è l’unico forse, ma è decisamente uno che merita la conferma piena, senza troppi calcoli e senza doverci pensare su più di tanto. E se qualcuno dovesse chiedersi il perché, basta andare prendere solamente il conto delle reti messe a segno dai giocatori rosanero. Nestorovski è a quota 10, professione: attaccante. Dietro di lui c’è proprio Rispoli. I gol messi a segno sono 6, professione: terzino destro.

Un numero insolito di marcature per uno che, in teoria, dovrebbe fare avanti e dietro la fascia e servire i compagni con cross precisi. E lo fa anche Rispoli, 2 assist stagionali ma tante occasioni sprecate dai suoi compagni, vedasi come Nestorovski domenica abbia sciupato malamente un suo traversone ai limiti della perfezione. Ma senza dubbio ha sorpreso l’apporto in zona gol del terzino rosanero, che nel disastroso 6-2 contro la Lazio ha firmato anche la sua prima doppietta in carriera. E lei sei marcature, per lui, sono un record. E’ la sua miglior stagione a livello di gol, superata quota 5 del campionato 2009/2010 di Serie B con la maglia del Brescia.

Stagione da record condita anche da una costanza incredibile. Una media voti prossima al 6, tanti alti e un solo basso: nella gara contro il Milan, la sua peggiore prestazione in questa stagione. Per il resto solidità, tantissima corsa, maglia sempre sudata, senza mai mollare. Uno dei pochi pilastri solidi rimasti in piedi tra le macerie, forse l’unico che ha veramente meritato di indossare la fascia da capitano. E se c’è qualcuno da confermare, qualcuno da cui ripartire per tornare grandi, Rispoli è senza dubbio uno di questi. Lo dimostrano le sue parole e soprattutto le sue prestazioni. Sempre encomiabili, l’impegno non è mai mancato. Baccaglini, riparti da Rispoli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *