Rottura Di Piazza – Mirri, le quattro motivazioni dell’italoamericano

Una rottura che non si è mai risanata e che si è basata principalmente su quattro questioni che a Di Piazza non sono mai andate giù. Il Giornale di Sicilia ha analizzato la pec inviata dall’italoamericano per comunicare la decisione di esercitare il diritto di recesso.

A Di Piazza non è mai piaciuta la mancata nomina di Gianluca Paparesta, che sarebbe dovuto essere il suo riferimento diretto in Sicilia. Inoltre, l’ex vicepresidente aveva reso nota la sua intenzione (riversata in una proposta) di versare per intero i 15 milioni di capitale sociale, ma alla fine si decise per il versamento concordato inizialmente, che è ammontato a 6,8 milioni.

Altro motivo della rottura è dovuto all’aumento dello stipendio di Rinaldo Sagramola, figura che secondo l’ormai ex consigliere è stata rivestita di eccessivo potere. Infine, al centro delle contestazioni vi sono anche i rapporti del Palermo con Hera Hora e Damir.

LEGGI ANCHE

PALERMO, AVVOCATI IN CAMPO PER LA PARTITA PIÙ DIFFICILE

GDS – “MIRRI DICHIARA GUERRA A DI PIAZZA”


2 thoughts on “Rottura Di Piazza – Mirri, le quattro motivazioni dell’italoamericano

  1. Il bello che il “direttore” sagramola che gli è stato aumentato lo stipendio da 100.000 a 600.000 € in estate minacciava di lasciare il barbera per non pagare il canone dello stadio …..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *