ITALIA-SVEZIA, LE PAGELLE: azzurri generosi ma lenti e impacciati. Jorginho il migliore

Ecco l’Apocalisse. O, se preferite, la Catastrofe. L’Italia è fuori dal Mondiale dopo 60 anni. Le recriminazioni sono al minimo, gli azzurri non sono stati fortunati ma nemmeno tanto bravi da poter avanzare pretese. Dopo l’1 a 0 dell’andata, la Svezia ha fatto “catenaccio all’italiana” e l’Italia non ha saputo trovare il golletto della speranza. Ha avuto pure buone occasioni (tre nel primo tempo), non ha lesinato energie ma con una manovra così lenta e improvvisata non ha fatto abbastanza. Ed è fuori.

>LA CRONACA DI ITALIA – SVEZIA

ITALIA (3-5-2): Buffon s.v.; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Candreva 6 (dal 31′ s.t. Bernardeschi s.v.), Florenzi 6, Jorginho 6,5, Parolo 5, Darmian 5 (dal 18′ s.t. Belotti 5,5); Gabbiadini 5,5 (dal 18′ s.t. El Shaarawi 6), Immobile 5,5.

SVEZIA (4-4-2): Olsen 6; Lustig 6,5, Lindelof 6, Granqvist 6, Augustinsson 5,5; Claesson 5,5 (dal 26′ s.t. Rohden s.v.), Larsson 6, Johasson s.v. (dal 19′ p.t. Svensson 6), Forsberg 6,5; Berg 5,5, Toivonen 5 (dal 9′ s.t. Thelin 5,5)

Buffon s.v.: C’è solo un pasticcio azzurro, all’alba della partita, che gli procura un grosso brivido. Tiri in porta no, nemmeno uno.

LE LACRIME DI BUFFON A FINE GARA

Barzagli 6: Becca una precoce ammonizione che lo limita un po’ ma il lavoro difensivo è relativo, l’Italia ha tre difensori per fronteggiare un solo attaccante (e mezzo). Non commette sbavature ma non è nemmeno particolarmente brillante.

Bonucci 6: Va in campo con il naso rotto (e l’apposita mascherina) dopo metà primo tempo gli scricchiola anche il ginocchio. Resta in campo per non “bruciare” una sostituzione e si limita all’indispensabile. Ma è attento nella ripresa quando c’è da preoccuparsi dei contropiede svedesi durante l’assedio azzurro.

Chiellini 6,5: Un’ammonizione evitabile, nei caldissimi minuti iniziali, condiziona anche lui, come Barzagli. Ma il suo lavoro da difensore è ridotto al minimo, deve preoccuparsi soprattutto di supportare Darmian sulla fascia sinistra in fase di possesso palla. Nella ripresa gioca quasi da mezzala.

Candreva 6: Propositivo sulla fascia destra, praticamente un’ala d’attacco. E difatti il gioco degli azzurri pende spesso dalla sua parte. Va vicinissimo al gol con una conclusione da distanza ravvicinata dopo una corta respinta e sfiora la traversa. Però anche lui nei cross è poco preciso.

(Bernardeschi): s.v.

LA MOVIOLA DI ITALIA – SVEZIA

Florenzi 6: Decisamente fuori posizione e dunque spesso fuori dal gioco. Però inventa una palla gol a fine primo tempo con una grande giocata ma poi decide di concludere da posizione angolata (anziché mettere al centro) e il portiere riesce a respingere di piede; e nel secondo tempo conclude in acrobazia sfiorando il palo. E su un suo traversone tagliato la Svezia quasi quasi fa autogol. Insomma, tra i più pericolosi dell’Italia.

Jorginho 6,5: Debutta nella partita più “calda” degli ultimi dieci anni e non mostra nessun imbarazzo. Anzi, nella prima mezz’ora è l’unico che gioca con logica e personalità, distribuendo il gioco a volte anche con grande classe e inventiva. E’ anche merito suo se piano piano la squadra prende coraggio e attacca con sempre maggiore convinzione. Nella ripresa c’è una bolgia che lo penalizza, va vicino al gol al 93esimo che lo avrebbe fatto santo.

Parolo 5: Disordinato, non trova gli spazi per attaccare e non è nemmeno sicuro nelle chiusure quando la palla ce l’hanno gli svedesi. Nel finale potrebbe segnare di testa il gol della “redenzione” ma manda di poco a lato.

Darmian 5: Sulla fascia sinistra fa sentire la sua spinta, molto spesso indovina i tempi degli inserimenti ma non è particolarmente preciso nella rifinitura finale dell’azione. Commette un fallo di mano al limite del rigore, gli va bene. Il cambio è tattico ma lui esce ammaccatissimo per una botta al torace ricevuta ad inizio ripresa.

ITALIA FUORI DAL MONDIALE DOPO 60 ANNI

(Belotti) 5,5: Quando entra, insieme a El Shaarawy, c’è poco da discutere su cose tecnico-tattiche. C’è solo una guerra di nervi da combattere fino alla fine. Non manca a lui, ma di concreto c’è poco.

Gabbiadini 5,5: Parte benino, giocando tra le linee e cercando di velocizzare il gioco. Quando l’Italia attacca massicciamente si dimezzano gli spazi e lui scompare con il passare dei minuti. La sostituzione a mezz’ora dalla fine è inevitabile.

(El Shaarawy) 6: Vedi Belotti. Ma almeno inventa una conclusione pericolosissima al volo a 4′ dalla fine che il portiere respinge a mani aperte.

Immobile 5,5: Fa un solo movimento ma lo fa bene, il taglio verticale dietro le punte. Nel primo tempo ha la palla buona ma non è fortunato. Quando gli spazi diventano strettissimi lui scompare, nel secondo tempo non si vede mai

Ventura 4,5: Conferma l’impressione che ci ha dato negli ultimi mesi: è in confusione, naviga a vista sia nelle convocazioni, che nella formazione, che nelle sostituzioni. Oggi l’Italia ha risposto meglio ma senza spartito, solo con la forza dei nervi e a velocità da crociera.

VENTURA AL CAPOLINEA?


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *