La partita di Marong contro la povertà: “Gioco a calcio per la mia famiglia”

Inseguendo un sogno e un futuro con la maglia del Palermo. Il giovane difensore del Palermo Buba Marong, di origini gambiane, è stato intervistato dall’edizione odierna de La Repubblica raccontando la sua storia di povertà, le sofferenze del viaggio verso l’Italia e le sue ambizioni, in attesa di un’occasione.

Intervistato da Valerio Tripi racconta: “Sono arrivato in Italia per giocare a calcio. Non so fare altro. Avevo sei anni quando ho iniziato in Gambia giocando per strada a Sanchaba. Stavamo delle ore a giocare. Partite infinite. Poi una volta degli osservatori mi hanno notato. Con il passare del tempo ho capito che se volevo pensare davvero al mio futuro sarei dovuto andare a giocare in Italia. La mia famiglia mi manca tantissimo, ma non penso di tornare in Gambia: vorrei che loro fossero qui con me”.

Marong ha raccontato del suo durissimo viaggio: “Ricordi? Cerco di non averne. Non è stato bello, anche se il nostro barcone è rimasto a galla. Mio padre è morto, mia madre fa tutto e quando sono partito le ho detto: se riuscirò a diventare un grande calciatore posso risolvere tutti i problemi. Lei non voleva: passare dalla Libia fa paura a tutti. Ma le ho detto che dovevo farlo per me e per tutta la famiglia. Già ora riesco a dare una mano a casa ed è una cosa che mi gratifica. Un mio compagno di squadra invece è morto in Libia, in quei campi succede di tutto. Penso sempre a lui. Il ricordo di quello che gli è successo mi torna sempre in mente. Io ho evitato il campo perché appena sono arrivato in Libia ho trovato subito un lavoro”.

“A Carini con gli altri ragazzi del centro d’accoglienza – continua Marong – giocavamo a calcio. Mi ha visto Totò Tedesco e gli ho chiesto di trovarmi una squadra. Lui mi ha aiutato, mi ha portato da suo fratello Giacomo, ma ho fatto solo due giorni di allenamenti perché non potevo giocare. Gli allenamenti coi rosanero sono molto duri ma non mi lamento, è questo quello che voglio. Vorrei diventare un grande giocatore, come Koulibaly del Napoli”.

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1 thought on “La partita di Marong contro la povertà: “Gioco a calcio per la mia famiglia”

  1. Bella storia. Un in bocca al lupo a questo ragazzo e mi auguro che possa coronare il suo sogno, che è anche la sua salvezza.

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