Palermo, inizia il campionato della solitudine: “E’ il momento di dare tutto”

FOTO PEPE / PUGLIA

Il “campionato della solitudine”. Così Salvatore Geraci (sulle pagine del Corriere dello Sport) fotografa il momento del Palermo e la nuova fase che la formazione allenata da Rosario Pergolizzi sarà costretta ad affrontare a causa dell’emergenza Coronavirus. A Palermo s’inizia di fatto un’altra avventura, come se nulla fosse successo. Un terzo “campionato” (che non era messo in conto), proprio alla vigilia delle partite decisive, dopo i due già vinti, dalla ricostruzione e da una partenza stratosferica fino alla crisi di risultati ormai superata. Ora il Palermo si prepara per la partita… che non c’è.

Geraci riporta le voci dalle “segrete stanze” dello spogliatoio rosanero. Da parte di Pergolizzi nessuno sconto: massimo rigore, tabella di marcia come se il Palermo dovesse giocare. E dalla società niente permessi in aggiunta a protocolli e precauzioni quotidiane. E i calciatori lavorano con una convinzione: “Un peccato fermarsi dopo la migliore prestazione stagionale, la partita perfetta sotto il profilo tattico e tecnico. Allentare la pressione? Non se ne parla. Pergolizzi è stato chiaro. Ci ha detto che bisogna continuare come sempre. Anzi vuole impegno straordinario ed energie positive”.

Pergolizzi si conferma un martello, non vuole cali di tensione. Ma la reazione, ieri, è stata rabbiosa sia da parte dei leader che degli under. L’unico non in campo è Santana (che lavora in piscina per il recupero) e anche se non è in campo resta il punto di riferimento della squadra. Si è invece rivisto Corsino, che a quattro mesi dalla rottura del legamento crociato, ha svolto riscaldamento e tecnica, muovendo i primi passi verso il reinserimento. Tutti in campo, dunque, con il massimo rigore, per quella che è la missione sin dal primo giorno: “Una pagina di storia da scrivere con la C”.

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1 thought on “Palermo, inizia il campionato della solitudine: “E’ il momento di dare tutto”

  1. da fanatico del Palermo dico che sono giuste sospensione e porte chiuse. Chi se ne importa del calcio e della promozione in c in questo momento. Prima superiamo l’emergenza sanitaria e la crisi economica, poi pensiamo al calcio. Sono talmente preoccupato per la malattia ma anche per la perdita di posti di lavoro e per la crisi economica che non me ne importa nulla anche se il Palermo dovesse rimanere in serie D. Mi spiace dirlo ma è così

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