Palermo, oggi la prima “sentenza”. Il sogno della A in un clima di ordinaria follia

Non è certo la giornata giusta per la partita della vita. Lo stadio sarà pieno ma l’umore non sarà quello giusto. Un contrasto stridente tra il sogno di una miracolosa promozione in A e la paura di una serie C un po’ più vicina dopo le pesantissime richieste della Procura federale. Un’altra giornata che di normale non avrà nulla, come a Palermo capita da un bel po’. Il calcio da un paio d’anni sembra diventato un fatto marginale, un break tra una lezione di diritto societario e un’altra di diritto processuale.

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LE RICHIESTE: Proviamo a fare un po’ di ordine. Come avevamo anticipato ieri mattina la Procura Federale è andata giù durissima, ha chiesto il massimo della pena in base agli indizi raccolti dalla Procura della Repubblica con cui c’è stata una forte collaborazione. Ciò non significa che il collegio non possa decidere diversamente ma si è palesato il contesto in cui si sta muovendo il Palermo: gli “amici” sono pochi, nel calcio e fuori dal calcio.

ANOMALIE: È sempre difficile, dall’esterno, entrare nelle logiche della giustizia, soprattutto quella sportiva che viaggia su binari diversi da quella ordinaria. Di questa vicenda non sorprende la richiesta di pena quanto la tempistica e la velocità con cui si vuole fare giustizia. A memoria non ricordo situazioni analoghe. Anche perché si parla di irregolarità (ancora presunte) relative al periodo 2016-2018 durante i quali l’operato della società è stato comunque controllato dagli organi della giustizia sportiva, in particolare la Covisoc. Ciò che non si è fatto in tre anni si vuole fare in circa 20 giorni?

CORDA SPEZZATA: Detto questo è anche giusto sottolineare che la gestione degli ultimi tre anni è stata scriteriata. L’operazione Palermo – Mepal – Alyssa, nella migliore delle ipotesi, è stata pensata male e realizzata peggio. Tra emergenze finanziarie, girandola di presidenti, frullati di consigli d’amministrazione, vorticoso giro delle azioni, trattative vere e presunte, il calvario rosanero è stato additato da tutta Italia come esempio da non seguire. E a forza di tirare, la “corda” si è spezzata: quella che per anni è stata una società esemplare e finanziariamente florida si è ridotta con una moltitudine di creditori dietro la porta e a fare le collette per pagare gli stipendi.

LA NUOVA SOCIETA’: Ci sono tanti aspetti ancora poco rassicuranti per il futuro rosanero anche dopo la cessione della società ad Arkus Network le cui potenzialità economiche sono ancora da dimostrare e che all’avvio della loro avventura non hanno dato segnali chiari di discontinuità. Ma di sicuro i nuovi proprietari non hanno alcuna responsabilità della situazione che si sta creando, anzi ne potrebbero essere in qualche modo vittima. Nemmeno il tempo di fare le fotocopie del loro piano industriale e già tutto rischia di saltare in aria. Con un Palermo in serie C riesce difficile pensare che qualcuno si accolli circa 40 milioni di debiti per ritrovarsi in terza serie. Nel contratto di cessione, c’è qualche clausola del genere? Sarebbe interessante saperlo.

POLITICA: Un altro segnale chiaro della corda che si è spezzata è il totale silenzio della politica. Chiariamo subito: sarebbe una bella notizia perchè spesso, negli ultimi 50 anni, la politica siciliana ha solo ”usato” il Palermo. Ma se in questa lunga agonia non si è levata nemmeno una parola, da destra o da sinistra, è il sintomo per dirla alla siciliana che “a questo scecco non ci possono più scippare manco i ferri”. Dopo un silenzio assordante che ha accompagnato l’arrivo della nuova proprietà, ieri si è sentita soltanto la voce del sindaco di Palermo Orlando che in un comunicato apparentemente “normale” ha detto cose piuttosto significative, ribadendo che la squadra “appartiene ai tifosi e alla città” e che le “doverose” verifiche sulle vicende societarie “passate e attuali” non debbono penalizzare i risultati sportivi. Il messaggio – rigorosamente in politichese – appare chiarissimo.

LA SQUADRA: Con che spirito andrà in campo oggi? Ci crederanno davvero i giocatori? Non abbiamo mai concesso alibi ai giocatori che hanno avuto la loro parte di responsabilità sulla mancata promozione diretta ma questa volta non si può fare a meno di dire che scendere in campo oggi sarà difficile. Dovrai lottare per sperare in un miracolo sportivo e magari restare con l’urlo strozzato in gola, in attesa di questa specie di “mega Var”, che è la sentenza, che potrebbe annullare tutti gli sforzi.

TIFOSI: Ho lasciato volutamente questo capitolo per ultimo. Lo stadio sarà pienissimo e bellissimo, forse inutilmente pienissimo e bellissimo. Lascio una sola domanda, che magari scatenerà commenti risentiti: non era forse meglio riempire lo stadio nelle gare col Padova o con lo Spezia, che erano strategicamente più importanti in ottica serie A, anzichè farlo adesso che le speranze sono appese a un filo? Ferma restando la libertà di pensiero in libero “stadio” credo che certi segnali avrebbero avuto ben altra efficacia.

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12 thoughts on “Palermo, oggi la prima “sentenza”. Il sogno della A in un clima di ordinaria follia

  1. Sig. Guido editoriale ampiamente condivisibile anche riguardo il ritardo con cui i tifosi si stanno rendendo partecipi correndo in massa allo stadio, pero’ aggiungerei che il clima e lo stato d’animo di oggi derivano da una iniziativa federale avviata due settimane fa e da un’udienza fissata alla vigilia della partita. E’ inaccettabile. Nel rispetto della gente e dello sport avrebbero a questo punto potuto attendere quanto meno oggi, se non addirittura i play off, e’ privo di ogni senso aver atteso due anni per agire e riservare deferimento e udienza ai giorni delle partite decisive. Non si può passivamente credere che sia coincidenza, che non ci sia sadica avversione nei confronti della città, che non siano queste manovre che come le altre (che perdurano da due anni) mirano a impedire al Palermo di tornare in A. E non escluda che Zamparini, al di là delle possibili irregolarità contabili che le ricordo sono ancora da giudicare in primo grado, sia adesso oggetto di vendette magari anche personali, dato il personaggio cio’ e’ plausibile. Sig. Guido i tifosi in questa vicenda hanno sempre giustamente rivendicato una cosa soltanto, RISPETTO. Questa federazione, il Sig. Pecoraro in particolare, del rispetto per la gente di Palermo se ne sono infischiati anzi il trattamento e l’atteggiamento e’ proprio di chi pensa che i palermitani siano figli di un Dio minore. Il che e’ esattamente l’accusa che tanti tifosi hanno mosso, a mio parere a torto, a Zamparini contestandolo pesantemente anche con i cortei. E allora perché non farlo nei confronti di costoro che calpestano la passione sportiva dei palermitani? Che se ne sono fregati persino del fatto che i tifosi hanno fatto code e speso soldi per i biglietti? E aggiungo infine, se il Palermo oggi non dovesse vincere nonostante un passo falso del Lecce e poi il tribunale respingesse le richieste, chi risarcirebbe il Palermo per il danno subito? Il Sig. Pecoraro?
    Tanti tifosi nella storia recente hanno commentato la gestione Zamparini affermando che i palermitani non hanno l’anello al naso. Beh non lo affermino adesso anche nei confronti della federazione. Che sia protesta, certamente civile, ma dura.

  2. Caro Guido, questo è un pienone ben diverso da Palermo Verona. La gente sa fin da lunedì che ci sarebbe stato questo ultimo feroce attacco burocratico al Palermo. Oggi siamo li a condividere il nostro essere ancora rosanero, non certo per un risultato che tutti sappiamo impossibile. Un atmosfera surreale, un ultimo sguardo a quello che stanno distruggendo

  3. la partita piu’ importante l’abbiamo persa con la salernitana, 1-2 al 92′ bastava il pari a quest’ora si parlava di altro.

  4. Quella di oggi potrebbe essere la partita di addio ad una squadra che nonostante le grandi difficoltà societarie ha fatto il suo dovere fino alla fine, dando gioie e anche delusioni ad una tifoseria che in questi ultimi anni ha sofferto oltre ogni limite….
    Oggi purtroppo non auguriamoci la serie A, cosa difficilissima, ma la continuità di questi colori e di questa maglia ora e per sempre….Forza Palermo!!

  5. Arkus network è il prolungamento della gestione del mercante friulano come si evince dalla conferma della de angelis e siccome la procura vuole farla pagare al l’inominabile stanno colpendo il Palermo calcio ,sono certo che se fosse avvenuta la cessione a York capital non ci sarebbe stato nessun capo d’accusa.
    FORZA PALERMO SEMPRE SOLO LA MAGLIA

  6. Io arrivo da Bologna x questa partita….
    Come faccio da 26 anni….nelle partite che reputo più importanti…
    In compenso è 26 anni che regalo l’abbonamento a mio nipote…..
    Sarà quel che sarà….
    Come firma…uso un mio vecchio nickname:
    Qualcuno si ricorderà di me e del mio amore verso Palermo…
    Quel che sarà … sarà ..

  7. Sarebbe utile se qualcuno del Lecce mandasse un sms a De Col e Terzi del Siena, tipo “ehi pippein oggi non rompete il cazzein etc…”. Anzi no, tanto tutto questo resterebbe impunito come l’anno scorso. L’accanimento giudiziario è solo contro di noi.

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