Palermo, poca personalità: i rosa frenano a un passo dal traguardo

FOTO PEPE / PUGLIA

L’amaro in bocca lasciato dalla gara col Benevento non è tanto per il gol annullato nel finale a Broh e la vittoria soltanto assaporata per un paio di minuti ma per un’altra prestazione scialba, sottotono. Nell’ultimo periodo sta diventando una costante per il Palermo, già in crisi di risultati (una sola vittoria nelle ultime undici gare), che sembra essersi un po’ fermato negli ultimi tornanti in salita prima della cima.

Il Palermo non è riuscito a fare il salto di qualità quando si è alzata l’asticella. I rosa, dopo la vittoria di febbraio contro la Reggina (la terza consecutiva dopo quelle con Bari e Ascoli), erano sesti e in seguito al calciomercato invernale sembravano proiettati a un posto playoff, dopo aver trascorso la prima parte del campionato nei bassifondi della classifica. La comunicazione di Corini e della squadra è cambiata: “si punta a qualcosa di più della salvezza, possiamo sognare in grande, ora viene il bello”.

Di pari passo alla ‘svolta’ comunicativa è arrivata anche quella tecnico/tattica. Corini, dopo una lunga fase di consolidamento dovuta alla precaria posizione di classifica (il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 ‘ibrido’, l’inserimento a centrocampo di Gomes e Broh, il posizionamento di Di Mariano più vicino a Brunori…), ha scelto, come tappa successiva del ‘percorso’, un Palermo più propositivo nell’atteggiamento. Gli arrivi di Tutino e soprattutto Verre sono stati decisivi in tal senso: i rosa, già dalla gara col Genoa, hanno alzato il baricentro, cercando un palleggio più qualitativo anche dal basso, partendo da Pigliacelli.

In questa nuova fase sono arrivate anche prestazioni molto confortanti, come a tratti col Genoa, Frosinone, Pisa e il primo tempo di Parma ma nel complesso la mancanza di risultati (le partite citate hanno prodotto un totale di due punti) ha tolto quelle certezze che proprio i risultati avevano dato nel periodo precedente. I troppi errori individuali ma soprattutto di squadra (dai gol sbagliati per chiudere le partite a quelli subiti a ‘grappoli’), il calo di diversi giocatori ‘chiave’ e gli infortuni hanno condizionato il percorso del Palermo, che tutto ad un tratto si è scoperto fragile e con poca personalità per reggere le più alte aspettative.

Il ‘cambio di rotta’ pensato da Corini dopo il calciomercato invernale non ha dato, al momento, i suoi frutti. La coperta è corta, tiri da un lato e scopri dall’altro: la svolta più propositiva ha tolto qualcosa in termini di equilibrio (la partita emblematica di questo assunto è quella col Modena, l’unica vittoria nelle ultime undici: prendi due gol, giochi un brutto primo tempo ma nei fai cinque e conquisti i tre punti) e il Palermo non ha retto. A testimonianza di questo rallentamento ci sono anche le contraddittorie statistiche specifiche, che confermano come i rosa siano una squadra di difficile lettura.

Il Palermo ha subito 43 gol (solo in sei hanno fatto peggio) e ne ha segnati 42 (solo in sei hanno fatto meglio). I rosa sono quarti nella graduatoria per tiri in porta subiti (davanti ci sono Perugia, Cosenza e Modena) ma sono tra le squadre che calciano di più nello specchio e hanno la migliore percentuale di tiri in porta effettuati rispetto a quelli totali (il 34,6%). Brunori e compagni, inoltre, sono i giocatori meno fallosi della Serie B (quarti nella speciale graduatoria di quelli subiti) e sono in fondo alla classifica per contrasti vinti. Si tratta di statistiche difficili da contestualizzare, che testimoniano l’andamento altalenante e a tratti emblematico.

Nonostante tutto, il Palermo è nono, con concrete speranze di poter ancora arrivare tra le prime otto o salvarsi con tranquillità. In una giornata nella quale i rosa hanno pareggiato contro l’ultima in classifica, è stato comunque ridotto il margine dalla zona playoff e aumentato quello dai playout. Questo campionato di Serie B è equilibratissimo, c’è ancora spazio per rialzarsi e ‘sognare’.

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37 thoughts on “Palermo, poca personalità: i rosa frenano a un passo dal traguardo

  1. La squadra ha recepito da parte di allenatore e società che l’obiettivo è la salvezza, quindi i giocatori non hanno la spinta necessaria per cercare le vittorie ma giocano per non perdere.

  2. Nell’intervista prepartita ha detto che aspetta Di Mariano nel ritiro estivo, quindi lui vuole restare. Dipende adesso dalla società se dobbiamo restare senza allenatore o meno…

  3. Parisi la sua analisi è perfetta.
    Con un allenatore meno testone, e un pochino più sveglio si poteva ambire anche ai play off per vincerli.
    Saluti.

  4. Mi domando, e chiedo all’estensore dell’articolo, se oltre alle statistiche citate ve ne siano altre relative ai gol segnati e subiti su palla inattiva, variabili che nel calcio di oggi condizionano pesantemente le classifiche delle squadre che sappiano sfruttare meglio queste situazioni e/o che le subiscano di meno. A mia memoria, il Palermo in questo campionato ha segnato raramente (o mai) sulle punizioni, pochissimo sui corner e ha fallito 5 rigori su 11. Per contro (e la partita contro il Benevento ne ha dato palese conferma), subiamo moltissimo sui corner avversari. In che posizione si trova il Palermo in queste classifiche ? Se, come credo, siamo nelle posizioni di coda ci sarebbe da chiederne conto allo staff tecnico. Chissà se il famoso “algoritmo” se n’è accorto.

    1. Non c’è dubbio che sulle palle inattive subiamo alla grande, mentre viceversa su quelle a nostro favore siamo ampiamente deficitari …

    2. Vito.
      abbiamo giocato 30 partite con una sola punta!
      Una miriade di centrocampisti, il gioco del Palermo rispecchia ampiamente le idee Scarse! del suo allenatore.
      Saluti.

      1. ace di offrire tante soluzioni diverse rispetto il classico lancio nel nulla amato dal nostro Corini.
        La verità semmai è che Corini è l’uomo giusto al posto giusto al momento giusto, scelto da una società sbagliata per un suo “misterioso” obiettivo altrettanto sbagliato. Mi auguro che i futuri programmi del CG siano diversi, non tanto sulla scelta di un sostituto di Corini ma sulla voglia di ambire a qualcosa di diverso rispetto a questo campionato mediocre giocato per lunghi tratto con un gioco squallido.

      2. Mancava la prima parte…chiedo scusa! Mi permetto di dissentire. Ci sono grandi allenatori (vedasi Guardiola a inizio carriera) che danno un gioco entusiasmate alle loro squadre pur non avendo attaccanti di ruolo o al massimo giocando con il “falso nueve” e avvalendosi di un centrocampo propositivo e soprattutto capace di offrire tante soluzioni diverse rispetto il classico lancio nel nulla amato dal nostro Corini.
        La verità semmai è che Corini è l’uomo giusto al posto giusto al momento giusto, scelto da una società sbagliata per un suo “misterioso” obiettivo altrettanto sbagliato. Mi auguro che i futuri programmi del CG siano diversi, non tanto sulla scelta di un sostituto di Corini ma sulla voglia di ambire a qualcosa di diverso rispetto a questo campionato mediocre giocato per lunghi tratto con un gioco squallido.

        1. Che poi campionato di consolidamento non significa perdere all’andata e ritorno con il Venezia e mettere a segno una sola vittoria in 11 partite

        2. Anche il primo campionato in Lega Pro dell’era Mirri era di consolidamento. Il che non impedì alla Società di cacciare quel montato e sopravvalutato di Boscaglia, di lanciare qualche giovane (la cessione di Lucca si rivelò fondamentale per i conti), di cambiare modulo, di conquistare i playoff sul campo (nessun aiuto dalle penalizzazioni) e di giocarli con il coltello tra i denti superando due turni. Confrontato a quello di Corini, l’operato di Filippi, l’unico al mondo a dichiarare che Brunori avrebbe sfiorato i 30 gol, andrebbe incorniciato. Anche perché senza l’esperienza maturata da diversi giocatori in quei playoff quelli della promozione si sarebbero dimostrati sicuramente più ostici. Per cui cosa vuol dire davvero consolidamento? Permettere a Corini di prendere lo stipendio per continuare a non dare un gioco alla squadra, a insistere su modulo catenacciaro prendendo caterve di gol, a sbagliare tutti i cambi, a non avvicendare i rosanero più appannati, a non valorizzare alcun giovane? Gomes? Ostinandosi a proporlo titolare per rispetto di City Group, in realtà Genio aziendalista Gomes lo sta bruciando.

  5. Capisco che ormai è tardi ma penso che serve recuperare lo stato d’animo dei giocatori. Contro il Benevento i volti dei giocatori erano pienamente sfiduciati. O consapevoli della loro debolezza o rammaricati verso l’allenatore. La società sa cosa fare.

  6. La verità è che la difesa è scarsa, e senza adeguate coperture del centrocampo prende gol regolarmente. In attacco, inoltre, è il caso di mettere da parte Tutino, giocatore inutile, e insistere con Soleri, che lotta e crea spazi. Su Corini inutile parlare, è ai titoli di coda…

  7. Dati che certificano il cammino della squadra in questo primo campionato di B . Nulla di nuovo . Un campionato da salvezza anticipata come auspicato dalla nuova proprietà, iniziato malissimo e prossimo alla conseguente conclusione. Nel calcio , come nella vita, nulla si improvvisa . Salvezza doveva essere e salvezza , quasi certamente, sarà. Tutto il resto sono chiacchiere da bar.

  8. Confermare Corini e come dire continuate così altro anno di consolidamento …….attenti che così si spegne l’entusiasmo dei tifosi.

  9. Le statistiche, lo dico per esperienza personale, servono solo nelle aziende e basta . Nel calcio è la dimostrazione è il Palermo non servono a nulla perché contano solo le vittorie. Ma questo è lampante. Quando scrivevate , tutti felici di serie utile , non comprendevate che erano solo pareggi che ci allontanavano dalla zona playoff. Nelle aziende le statiche sono fondamentali pensi , che sono stato tra i primi in in Italia a misurare anche la “pedonabilita”. Ecco li ha tutto una logica di mercato nel calcio conta solo fare un gol in più , il resto sono tutti alibi per Corini, durante i post partita, per riempirsi la bocca lui e le orecchie a voi giornalisti , si ma di fuffa , aria fritta, il nulla per non ammettere mai le proprie colpe fin troppi evidenti a chi capisce un po’ di calcio .

  10. Le statistiche citate nell’articolo fanno capire che sentire dichiarazioni inerenti il raggiungimento dei play off è pura utopia.

  11. Sud tirol e Bari per certuni hanno avuto culo, mentre il Palermo non poteva improvvisare un posto nei play off… mi viene da ridere.
    Prepariamoci al peggio, perché molto presto saremo superati da Ternana, Venezia, Ascoli, Como, Modena e qualche altra.

  12. Certo Venezia, Cosenza, Benevento e Cittadella visti contro il Palermo di Corini se,bravano ilManchester City di Guardiola

  13. forse la statistica ha contato i tiri VERSO la porta ,ma non nello specchio parati dai portieri . Alla prima partita di Tutino ,mio fratello disse ” questo mi sembra Fella 2 la vendetta” ,lo sfottemmo selvaggiamente, invece…..aveva ragione.

  14. Sarà mai possibile che una proprietà non si renda conto che questo allenatore in otto mesi non è stato capace di dare una impronta di gioco ben definita? Che non riesce ad incidere nelle menti dei giocatori più di tanto? Che non viene ascoltato? Che mette i giocatori fuori ruolo con schema 5 3 2 del kaiser ?masochismo.

  15. Ma Mirri cosa ci sta a fare ? Il pupino che difende il “suo” sradio? Si dimettesse ora e subito per la vergogna.

    1. Ma la vergogna per cosa? Cosa è succeso? Quale catastrofe di cui vergognarsi? Siamo retrocessi, siamo di nuovo in C?
      Ma non ti senti un po’ tragediatore? Non è una bella cosa, sai…

  16. Dopo aver constatato il nulla cosmico di Corini sto cominciando a rimpiangere Pergolizzi e Filippi … non ci avrei mai creduto!
    Mi chiedo: ma in base a quale algoritmo è stato scelto?

  17. Dimettersi? Chi? Mirri? Ma se pensa di avere preso il terno al lotto vendendo l’80% al CG … Non aveva le p…..e prima, figuriamoci adesso …

  18. x corrado:
    Gomes è uno dei pochi giocatori di qualità che abbiamo, uno dei pochi giocatori di categoria superiore che abbiamo, è ovvio che gioca, anche perchè al suo posto non giocherebbero maradona e pelè, ma segre e damiani!

    L’anno prossimo vanno tenuti solo Gomes, Broh, Saric, Stulac, Verre, Nedelcearu e pochi altri.

  19. Scrivo quanto avevo scritto dopo palermo modena o altre vittorie:
    il palermo non è nè da retrocessione nè da promozione, nè da play off nè da play out, ma da metà classifica.
    l’obiettivo del Palermo è il consolidamento in B per alcuni anni per poi tentare la scalata in serie A ma per restare a lungo.
    a me va bene così.
    meglio il progetto correttamente dichiarato dal city group piuttosto che i venditori di fumo che parlano di europa, scudetto, bla bla …
    e meglio andare in A tra alcuni anni ma per restarrci, piuttosto che andare subito in A per scendere a chiummo!

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