La pena attenuata e il ruolo della nuova società: ecco cosa scrivono i giudici

Il ruolo della nuova proprietà del Palermo nel verdetto d’appello. I giudici della Corte Federale, nelle motivazioni della sentenza che ha permesso ai rosanero di evitare la Serie C, giudicano infatti positivamente il comportamento della nuova società: il suo ruolo viene ritenuto meritevole di valorizzazione ai fini della determinazione della sanzione e non solo.

“ECCO PERCHE’ IL PALERMO HA EVITATO LA C”

Dopo aver parlato infatti del profilo sanzionatorio, i giudici si concentrano sul ruolo della nuova proprietà, definendo il suo comportamento nella vicenda degno di essere valorizzato: “Siffatta valorizzazione appare, infatti, funzionale non solo alla equa commisurazione della pena alla concreta fattispecie ed all’oggettivo disvalore della condotta, ma anche strumento logico – razionale di incentivo verso comportamenti virtuosi di soggetti che, acquisita la società, provvedano a sanare tutte le pendenze, nonché a corrispondere gli emolumenti ancora dovuti a dipendenti e collaboratori”.

I giudici sottolineano come invece una rigida applicazione della sanzione possa rappresentare un disincentivo all’ingresso nel mondo dello sport di nuovi investitori “che, segnando una netta discontinuità rispetto alla gestione passata e, comunque, prendendo atto della situazione debitoria, diano segnali di solidità economica e correttezza nell’osservanza delle regole federali in materia”.

Una critica invece viene mossa alla tesi della difesa secondo cui la sanzione di primo grado fosse sproporzionata e ingiusta rispetto ad altri casi analoghi, come Chievo o Foggia. I giudici definiscono “improponibile” sul piano concettuale un simile confronto e tutt’altro che sovrapponibili le rispettive vicende, che nel caso di di Foggia e Chievo “appaiono, già prima facie, senz’altro meno gravi”.

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