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Schick: “Ora iniziano a marcarmi. Ronaldo? Si, ma meglio Lafata”

E’ uno degli uomini del momento, tutti ne parlano, tutti lo vogliono e nel frattempo Giampaolo e la Sampdoria se lo godono e se lo coccolano, consapevoli che la pepita d’oro a loro disposizione sarà preda del mercato estivo, italiano e non. Patrik Schick, dopo qualche settimana di ambientamento in Serie A, è stato ben istruito da Giampaolo e ora la gente si aspetta ogni settimana un suo gol, sopratutto i tifosi doriani. Questo è anche quello che lui stesso dice nell’intervista rilasciata al Secolo XIX. Queste le sue parole:

“La rete è un momento di grande feeling collettivo, rappresenta il premio al lavoro di tutta la squadra e individuale… perché segnare mi rende felice. E soddisfatto perché so di avere svolto il mio lavoro”. Parole da giovane ed acerbo giocatore con grande umiltà e che si descrive in questo modo ai suoi tifosi.

Schick ha parlato del suo passato e anche del suo presente in Serie A, dove iniziano a marcarlo un po’ più stretto: “Ho sempre fatto l’attaccante, tranne un breve periodo a 7-8 anni in cui ho giocato a centrocampo. Serie A?Dopo questi nove gol gli avversari sono più preparati su di me, conoscono meglio i miei movimenti e il mio modo di giocare. Ora sono cambiate anche le aspettative su di me, la gente si aspetta sempre che segni: mi piacerebbe segnare sempre, ma non è possibile”.


Infine conclude descrivendo le sue caratteristiche e la sua fonte d’ispirazione: “Gol più belli? Quelli alla Roma e alla Lazio: alla Robben. E’ uno dei miei tiri preferiti, attiro il portiere da una parte, mi apro lo specchio e faccio gol sul secondo palo, un po’ a giro. Cristiano Ronaldo? E’ certamente uno dei miei modelli, anche se ho imparato tantissimo da David Lafata, il capitano dello Sparta Praga, con il quale mi sono allenato: ha segnato una marea di gol, in tutti i modi”.

 

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