Zamparini e il Venezia 16 anni dopo. I tifosi del Palermo sperano in un altro finale

Il Palermo torna a Venezia e non può non essere un match dal sapore particolare, tra passato, presente e futuro. Zamparini e Tacopina, i patron delle due squadre, glissano sul passato che lega i due club, ma se il patron rosanero dice di non sentire il match “come un derby”, dalle parole del patron dei lagunari invece si capisce che (in fondo) per i tifosi del Venezia questa partita non sarà come le altre. “A Venezia non hanno ancora dimenticato l’addio di Zamparini verso Palermo. Mi hanno chiesto di vincere perché per loro avrà un significato speciale”.

VENEZIA – PALERMO: LE PROBABILI FORMAZIONI

Il riferimento è all’ormai famigerato travaso dell’estate del 2002, al tempo stesso inizio dell’avventura rosanero di Zamparini e capolinea delle aspirazioni del Venezia, iniziate nel gennaio 1986, quando l’imprenditore friulano (dopo la mancata acquisizione dell’Udinese) dirottò i propri interessi sul club lagunare. I destini di Venezia e Palermo, ironia della sorte, si incrociano già in quegli anni, visto che Zamparini decide di incorporare il Mestre nel Venezia ed i rosanero nel 1987 approfittano del titolo sportivo vacante per procedere alla rifondazione post-radiazione, ripartendo dalla serie C2.

Zamparini nel corso degli anni cercò di costruire, senza riuscirci, un nuovo stadio al di fuori del Penzo (situato in laguna) e del Baracca di Mestre. E tra umori alterni la scalata alla Serie A si rivelò tutt’altro che rapida. Raggiunta la Serie B nel 1991, il Venezia impiegò 7 anni per centrare la promozione in massima serie, ma l’aver scovato il talento cristallino di Alvaro Recoba (con annesso caso passaporto…) non bastò al Venezia per mantenere la categoria, retrocedendo nel 2000. Prandelli e il bomber Filippo Maniero riportarono subito i lagunari in A, ma l’anno dopo fu di nuovo retrocessione e la questione stadio tornò prepotentemente alla ribalta. E sullo sfondo appare il Palermo.

TACOPINA: “ZAMPARINI? A VENEZIA NON HANNO DIMENTICATO”

In quell’estate del 2002 avviene tutto molto rapidamente. I Sensi sono pronti a cedere e Zamparini coglie l’opportunità di sbarcare in una piazza con maggiori prospettive. Il patron friulano straccia la convenzione con il comune di Venezia per lo stadio e fa scattare il “travaso” dalla Laguna alla Sicilia, abbandonando i veneziani al loro destino (fallimento e rifondazione nel 2005; esclusione per irregolarità di bilancio e nuova rifondazione nel 2009; mancata iscrizione e terza rifondazione nel 2015 sotto la gestione Tacopina, che riporterà il Venezia in Serie B ricostruendolo dalle macerie).

Grandi progetti sportivi, stadi rimasti solo sulla carta, promozioni, retrocessioni e umori alterni: rileggendo i 16 anni di Zamparini a Venezia per i tifosi del Palermo ora sembra quasi come guardarsi allo specchio. I risultati raggiunti dai rosa sono stati di gran lunga superiori rispetto ai lagunari (tra qualificazioni in Europa, tanti campioni scoperti – e venduti – e una Coppa Italia sfiorata), ma ora dopo altri 16 anni ci si interroga sulle prospettive del club rosanero, con o senza Zamparini. Il Palermo come il Venezia? Sedici anni dopo il travaso, i tifosi rosanero sperano che stavolta il finale sia diverso da quello visto sulle rive della laguna.

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