“Biancavilla-Palermo, il ‘mio’ derby. E sarò in tribuna, con gioia e nostalgia”

Il rinato Palermo di Serie D di Dario Mirri e Rosario Pergolizzi ci sta abituando troppo bene (o male, se la si vede con l’approccio dei prudenti). Vince sempre, sei partite su sei, 18 punti, 14 gol realizzati e quattro subiti, in questo momento è la squadra di calcio più vittoriosa d’Italia. Un record che ci piace assai, una medaglietta che ci appendiamo con orgoglio al petto che porta le cicatrici di tante, dolorose e mortificanti ferite sportive.

È una squadra che sembra crescere partita dopo partita, con un prezioso cannoniere come Giovanni Ricciardo che finora ha confermato tutte le ottime referenze di goleador e con altri giocatori (Martin, Felici, Crivello, Accardi, il vecchio Santana) che, nel loro ruolo, fanno la differenza con i colleghi delle squadre avversarie. Il Palermo, insomma, vince abbastanza facile e autorevolmente ed è certamente, come era prevedibile e del tutto normale, la regina del campionato. Guai se non fosse così, con il suo blasone e la sua storia.

Ma ecco che, domenica prossima 13 ottobre, arriva la prima trasferta che in qualche modo può essere considerata insidiosa, deve essere preparata a puntino e presa molto sul serio dai rosanero: si va a Biancavilla, contro la formazione che ha clamorosamente eliminato il Palermo dalla Coppa Italia, vincendo 5-3 ai rigori addirittura alla stadio Barbera. E, nella cittadina ai piedi dell’Etna, io ci sarò: ho deciso, devo dire con molto e imprevedibile entusiasmo e con tanta curiosità, di andare a vedere per la prima volta “dal vivo” la squadra rinata dalle ceneri del dopo Zamparini.

Sono un palermitano-etneo da quasi ventidue anni, vivo tra Mascalucia e Nicolosi, sulle pendici del meraviglioso vulcano Patrimonio dell’umanità, ho il cuore rosanero da sempre, per un po’ di anni memorabili della mia vita professionale ho raccontato, da cronista del giornale L’Ora, le vicende sportive del Palermo e per un altro po’ ho raccontato non solo all’Italia la Grande Bellezza della nostra Muntagna. Dunque non potevo, anzi non posso, esimermi dall’andare a vedere Biancavilla – Palermo.

Debbo dirvi che tutto mi sembra surreale e, fino a un paio di mesi fa, assolutamente inimmaginabile: da profumo di Serie A alla partita, da non prendere per nulla sottogamba, contro la squadra quarta in classifica a 5 punti dalla capolista, sul campo in erba sintetica dello stadio Orazio Raiti di Biancavilla, cittadina che in quest’ultimo ventennio ho conosciuto abbastanza bene, dove ho anche buoni e cari amici e dove ho tanti bei ricordi professionali e umani.

Ho già provveduto ad accreditarmi per la partita e, devo dire con orgoglio ma anche tenerezza, parlando con la gentilissima responsabile della comunicazione del club gialloblù, ho colto, anzi respirato fin dall’inizio della settimana, l’aria del grande evento non soltanto sportivo. Arriva il Palermo, squadra del capoluogo della Sicilia dal recentissimo passato in Serie A: per il Biancavilla, promosso quest’anno, sarà un momento storico da incorniciare, “una grande festa”, sottolinea Stefania, che aggiunge “noi giochiamo partita dopo partita, viviamo alla giornata”. Come dire: siamo pronti anche a farla al Palermo, la festa; anche se, quando le dico sinceramente che per la corazzata rosanero è la prima sfida da non sottovalutare, mi risponde con semplicità e umiltà: “Siete in tanti a dire così, ma non è certo la partita con il Palermo quella che noi del Biancavilla dobbiamo vincere”.

Vedremo, vedremo. Io ci sarò certamente, con la gioia, grande anche se siamo in Serie D, di vedere il mio Palermo, ma anche con la curiosità di ammirare l’approccio battagliero del Biancavilla, che sogna di diventare un novello Davide del pallone, fermando per la prima volta lo squadrone rosanero. Ci sarà certamente il pienone nella “bomboniera” biancavilllese, con una capienza di circa un migliaio di spettatori, che farà “sold out” nella giornata gialloblu, dove non saranno validi gli abbonamenti e chi vorrà vedere la partita dovrà pagare 10 euro.

Non so ancora, invece, se potranno esserci gli entusiasti tifosi rosanero, finora numerosi al seguito della squadra nelle trasferte: l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, preoccupato da possibili contatti ravvicinati poco tranquilli con gli ultras del Catania, ha chiesto alle società organizzatrici di “non avviare la vendita dei tagliandi … per i residenti nelle province di Palermo”. In sostanza, dal punto di vista dell’ordine pubblico, viene considerata un incontro a rischio “collaterale” e nel giro di poche ore verrà presa una decisione definitiva.

Io, in ogni caso, ci sarò. Per una domenica, ripenserò e in un certo senso rivivrò i miei vecchi tempi da inviato, quando seguivo il Palermo in tanti posti anche “difficili”, ma sempre con passione, entusiasmo, divertimento. Biancavilla – Palermo: una sfida che per me sarà come ho detto abbastanza surreale, ma da palermitano che ha il privilegio di vivere ai piedi dell’Etna sarà anche molto speciale.

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