Brunori, l’uomo in più del Palermo col “vizietto” dal… dischetto

FOTO PEPE / PUGLIA

Un’altra vittoria che porta la sua firma, un’altra doppietta per tornare capocannoniere con 12 reti: il solito Brunori, insomma, a cui basta un secondo per riscrivere la storia di una giornata o di una partita, quella di Ascoli, che dopo un grande primo tempo non si era messa bene (qui la cronaca e i voti del match).

Una marcia “rigorosa” e puntuale verso la conquista di tanti record personali e di squadra che non a caso gli hanno fruttato anche una convocazione per uno stage con la nazionale maggiore e una leadership sempre più indiscussa. Grande eleganza nel tocco di palla, intelligenza nei movimenti, fiuto del gol che arriva in tutti i modi

Sul potenziale offensivo dell’intera squadra il suo contributo è sempre più decisivo, considerato che ha all’attivo anche tre assist e un minutaggio complessivo che dimostra come la sua presenza in campo sia indispensabile, e non solo per reggere il peso dell’attacco.  L’attaccante è l’anima di questo Palermo, non è nemmeno un caso se la fascia di capitano è finita all’unanimità sul suo braccio.

Resta da risolvere quel “vizietto” dal dischetto. Ad Ascoli Brunori c’è ricascato, tiro centrale e parata di Leali: terzo errore stagionale su sei rigori calciati (sette, se si considera quello segnato in coppa Italia contro la Reggiana). Questa volta, per fortuna, l’errore dal dischetto non è costato caro perchè il Palermo, proprio grazie a lui, ha comunque vinto la gara alimentando il sogno di una rincorsa che è partita otto gare fa.

Brunori aveva sbagliato due rigori consecutivi, prima contro il Cosenza (un minuto dopo l’espulsione di Vallocchia, gol che avrebbe messo a referto una tripletta) e poi col Venezia: errori che oltre a far suonare il campanello d’allarme sono costati punti preziosi, almeno due, che adesso avrebbero permesso al Palermo di essere a pari punti col Bari in classifica a quota 33, al quinto posto a due lunghezze di distanza dal Sudtirol.

Certo, non si vive di “se” e di “ma”. Si dice sempre che i rigori li sbaglia solo chi tira ma un problema esiste ed è concreto: in futuro chi deve tirare i rigori? Bisogna continuare con Brunori o è meglio puntare su altri? Una risposta che probabilmente tocca allo stesso Brunori, difficilmente Corini gli revocherà la fiducia. Dovrà essere l’attaccante a interrogarsi sul perché di una media realizzativa dal dischetto che è appena del 50%. Senza contare che con quei tre gol “potenziali” sarebbe già in fuga nella classifica dei marcatori.

Due possibili alternative sono arrivare con il mercato di gennaio. Valerio Verre ha tecnica, non nasce come rigorista anche se lo è diventato. Di rigori ne ha tirati cinque negli ultimi anni e con una buona media: quattro quelli affidati dal 2018 ad oggi e mai un errore, segnando a gente come Perin e Handanovic. Certamente non gli ultimi arrivati. Anche l’altro acquisto, Gennaro Tutino, è stato chiamato qualche volta a tu per tu col portiere avversario. In totale sono 10 i rigori realizzati e due gli errori.

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1 thought on “Brunori, l’uomo in più del Palermo col “vizietto” dal… dischetto

  1. Brunori è un giocatore istintivo, ha i colpi d’istinto, e i giocatori istintivi non sono tanto bravi a tirare i rigori.

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