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Il Palermo ritrova gol e vittoria: ma non è tutto ora quello che luccica

FOTO PEPE / PUGLIA

Se dovessimo giudicare le operazioni di rafforzamento del Palermo al cosiddetto “mercato invernale” alla luce di quanto è accaduto domenica allo stadio Barbera, dovremmo concludere che i due acquisti sono stati super azzeccati.

Samuele Damiani, centrocampista toscano di Poggibonsi arrivato in prestito dall’Empoli, ha festeggiato come meglio non avrebbe potuto il suo ventiquattresimo compleanno, rompendo al decimo minuto della ripresa della partita con il Monterosi Tuscia, complicata anche più di quanto si prevedeva, il digiuno di gol dei rosanero che durava ormai da troppo tempo. Lui che è un mediano si è fatto trovare al punto giusto in area da attaccante puro e ha infilzato Alia con un secco diagonale, dando la svolta alla partita che sembrava inchiodata su un avvilente 0-0, con il rischio reale anche della beffa da parte dei combattivi ospiti.

Da quel momento si è sentito ampiamente il profumo della vittoria e tutto è stato più facile. Valente si è fatto parare a botta sicura la palla del raddoppio, poi all’85esimo il figliol prodigo Mattia Felici ha brindato al ritorno davanti ai suoi tifosi segnando un magnifico gol con un perfetto tiro di destro a giro. Due a zero e palla al centro. Gioco, partita e incontro come dicono i telecronisti quelli bravi. Anzi c’è stato ancora il tempo perché l’ottimo Soleri, fondamentale per il risveglio del Palermo nel secondo tempo, sbagliasse incredibilmente il terzo gol colpendo il palo a porta vuota dopo avere dribblato pure Alia.


Potrei fermarmi qui, tutto è bene quel che finisce bene, vittoria indispensabile centrata insieme ai tre punti, nuovi innesti decisivi, ancora buono lo spirito e l’atteggiamento della squadra in campo e buona anche la guida dalla panchina, con le sostituzioni rivelatesi giuste per raggiungere il risultato.

Ma che non sia tutto oro quello che luccica – il primo tempo del Palermo è stato pressoché un pianto, un nuovo avvilente passo indietro che non lasciava presagire nulla di buono e molti, troppi errori individuali elementari di vari giocatori – lo ha riconosciuto a fine partita l’allenatore Silvio Baldini. Poche e oneste parole (le riporto da questo sito), che fotografano bene la situazione lasciando da parte i soliti, stucchevoli panegirici autoreferenziali di tanti suoi colleghi dopo un successo della propria squadra: “Bisogna sicuramente migliorare nella fiducia e nell’autostima. Abbiamo fatto due gol ma ne potevamo fare molti di più. Sono contento, meritavamo questa vittoria. Si vede che quando la squadra riparte lo fa bene, ma dobbiamo migliorare palleggiando con più autostima. Se ci facciamo prendere le paure andiamo in difficoltà”. Giusto.

E altrettanto corretto è quello che ha aggiunto Baldini facendo il punto sulla condizione dei giocatori dopo le traversie causate dal Covid: “Non è facile con tredici allenamenti avere questa intensità: vuol dire che si sono allenati, anche da soli, senza risparmiarsi. La squadra sta bene, soprattutto mentalmente. Abbiamo varie partite e devo gestire le forze della squadra, non ci sono titolari o riserve. I giocatori del Palermo devono essere sempre utili alla causa”.

Archiviata rapidamente e con ovvia soddisfazione la tappa casalinga Monterosi, ecco subito la controprova: domani, mercoledì 2 febbraio, alle 18, arriva allo stadio Barbera l’ACR Messina per il recupero della seconda giornata di ritorno, rinviata per il virus dilagante nelle squadre. Sulla carta è una partita da vincere facile, gli ospiti sono quartultimi con diciotto punti; ma è pur sempre un derby siciliano ed è prevedibile che i messinesi daranno il massimo per mettere i bastoni tra le ruote ad avversari molto più titolati e sicuramente più forti, anche se l’allenatore dell’ACR, Raciti, ha messo le mani avanti sulle difficoltà che attendono i suoi. C’è da vincere ancora e basta, senza discussioni, aspettando il risultato dell’importantissimo confronto diretto tra Monopoli e Turris e di quella che non sarà una passeggiata per il Bari sul campo del Monterosi.

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