La sentenza che ribalta Mao: colpirne 663.770 per educarne uno

Colpirne 663. 770 (popolazione residente a Palermo al 30 novembre 2018, n.d.r), forse anche qualche decina di migliaia in più, per educarne uno.

MONASTRA: “SENTENZA CHE SI COMMENTA DA SOLA”

Non giriamoci intorno e non facciamo sciocchi giri di parole: il tribunale federale della Federcalcio, nel condannare il Palermo alla retrocessione all’ultimo posto del campionato di Serie B e dunque alla Serie C, ha applicato al contrario, ma molto al contrario il celeberrimo detto di Mao Zedong. Per punire il sempre molto poco sopportato patron Maurizio Zamparini, ha punito una grande città, la mia città e mortificato la passione calcistica del suo popolo, che peraltro nella stagione sportiva appena conclusa non è stato poi così vicino, avendo buone ragioni, alla squadra del cuore.

E’ vero che c’è la responsabilità oggettiva e tutto il resto, che sono state applicate le norme della giustizia sportiva, ecc. ecc. Ma è altrettanto vero che i numeri sono quelli che ho scritto, peraltro in sensibile difetto, se si considerano anche i tifosi rosanero della provincia di Palermo, del resto della Sicilia e dell’Italia, gli emigrati palermitani nel mondo che seguono e soprattutto amano la squadra. Arriva a un milione di persone il popolo rosanero ? Non lo so, impossibile fare conti precisi. Ma certo è che pagano in troppi, ancora una volta come accadde in occasione della dolorosissima radiazione di oltre trent’anni fa, per colpa di pochissime persone. Stavolta addirittura per colpa di una sola persona.

Con un risvolto della sentenza, emessa poche ore fa, che ha del diabolico: l’”inammissibilità” del deferimento di Zamparini, che ha davvero il sapore di una beffa teatrale, una surreale presa per i fondelli e una pagliaccesca offesa all’intelligenza. Come se si volesse fare passare il messaggio che, in fondo, il vero colpevole, da anni nel mirino del potere calcistico per i suoi vari imbrogli ma anche perché sta ed è sempre stato sulle balle a gran parte del mondo del pallone, non è poi così colpevole e soprattutto che non ce l’hanno con lui. Nessuno può prenderli sul serio.

Hanno dunque spezzato le zampe alla nostra amata aquila rosanero. Dalle sognate stelle alle temute stalle nel giro di meno di 24 ore: il Palermo è passato dal sogno sfumato della Serie A alla polvere della retrocessione in Serie C a tavolino, nell’aria già da molto tempo, ma non per questo meno amara. Ve lo dice chi vissuto da cronista e da testimone l’incubo sportivo e lo psicodramma collettivo la radiazione rosanero del 1986.

E’ un finale di stagione sportiva dolorosissimo, che mortifica una grande città e una tifoseria importante e piena di amore per la propria squadra del cuore. Ma purtroppo è il frutto di una bruttissima e inqualificabile sequenza di imbrogli, pietosi spettacoli con personaggi simili a fenomeni da baraccone, truffalderie penose anzi “farfanterie“, per dirla alla Andrea Camilleri. L’esito, questa retrocessione a tavolino che aleggiava già da tempo, è ineluttabile e forse inevitabile per ricominciare davvero una nuova vita per il club di via del Fante. Ancora ne vedremo delle belle, la più classica delle guerre della carta bollata, tra ricorsi e controricorsi, prima di arrivare alla conclusione della vicenda, che comunque non lascia troppo spazio alle speranze.

Da tifoso innamorato del Palermo e insieme ai tantissimi altri tifosi che amano la squadra rosanero, provo grande tristezza e dispiacere, pur essendo ampiamente preparato alla “botta”.  Ma provo anche un infinito disgusto per il plateale e ignobilmente antisportivo “tifo” contro il Palermo e la imbarazzante pressione mediatica sugli organi federali da parte di tante altre società, che non si sono limitate ad aspettare in composto silenzio il verdetto della giustizia sportiva, ma si sono comportate da veri e propri “haters”, fetidi avvoltoi, a danno del club rosanero. Sarà molto difficile dimenticarlo.

E’ il segno dello squallore di questi brutti tempi Social anche per il calcio, dove aggressività, violenza verbale, rozzezza, protagonismo da quattro soldi annientano i valori veri di uno sport che per fortuna continuiamo ad amare grazie a prestazioni e prodezze come quelle recenti dell’Ajax prima, poi del Liverpool e Tottenham, che ci rassicurano sul fatto che il calcio è bello e lo fanno i grandi calciatori.

Ecco, ho scritto di getto. Sentivo di dovere tirare fuori il vecchio cronista rosanero che c’è in me. Stasera molto triste.

I love Palermo. Sempre e nonostante tutto. Amiamolo.

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10 thoughts on “La sentenza che ribalta Mao: colpirne 663.770 per educarne uno

  1. A parte il fatto che non siamo del tutto condannati (ma lo faranno!) D’accordissimo a disdire tutti gli abbonamenti a non vedere le altre partite neanche quelle della nazionale e disdire anche le alleanze cin squadre che ritenevano amiche (lecce Padova ecc eccc) da soli contro tutti e contro tutto. Idcfiviamoci al campionato di un altro stato.

  2. La sentenza e la decisione della lega di non rinviare i play off confermano l’ipotesi che la sentenza era già stata scritta da tempo e da qualcun altro. Il fatto che sia stata ripescata la Salernitana di proprietà di Lotito non fa che rafforzare questa convinzione. Per coerenza dovrebbero dimettersi i vertici della Covisoc, l’organo tenuto a vigilare sulla regolarità delle iscrizioni, ma ovviamente questo non avverrà. E’ un mondo che perde completamente di credibilità. Mi chiedo quale investitore possa mai investirci un euro con in giro personaggi come il presidente della Lazio o….Zamparini.

  3. Calcolare imposte anticipate, oppure cedere un credito o altro asset patrimoniale, per quanto elusivo possa essere, innanzitutto rientra nella sfera delle valutazioni e delle interpretazioni, in ogni caso si può sostenere che trattasi di falso solo quando il falso si rivela tale. Non puoi fare il processo alle intenzioni, non e’ giustizia. E se un esperto contabile elude i vincoli con operazioni transitorie lecite non puoi dargli del delinquente ma devi dirgli bravo per l’abilita’. I commercialisti, i revisori, i consulenti fiscali e del lavoro, fanno questa professione.
    Questa sentenza e’ un sopruso.
    Non ci sono chiare regole altrettanto chiaramente violate, con rilievi tempestivi e procedimenti lineari. E’ puro sopruso.
    Zamparini ha fatto tanti sbagli e probabilmente si e’ creato dei nemici, sicuramente ha preferito il rischio al dissesto personale e delle aziende, ma questa sentenza rimane un sopruso.
    E non si può non sospettare che avversari, tifosi rivali e antagonisti, siano anche dentro procure e tribunali e stiano esultando, soddisfatti di aver finalmente avuto l’occasione della ripicca e delle vendetta.
    Palermo adesso dovrebbe insorgere contro questo sistema palesemente nemico, civilmente, ma con grande fermezza.

  4. francesco,
    credo che nessuno potrà imporre nuovamente il gemellaggio con il padova o con il lecce dopo quanto avvenuto.
    io credo che se ci sarà palermo padova in serie C, sarà una partita ad alta rivalità come Palermo Reggina dopo la rottura del gemellaggio.

  5. Io rimango convinto che senza un movimento di popolo che rovesci il calcio business le cose continueranno cosi’ anche in futuro. E le ingiustizie, cerchiamo di essere lucidi, non le abbiamo subite solo noi (che comunque siamo una tifoseria particolarmente penalizzata storicamente) ma anche tanti altri, penso, in ordine sparso, a Bari, Venezia, Parma, Cesena, Avellino, Catania, Messina (solo per rimanere agli ultimi anni)…..

  6. L’altra alternativa sarebbe quella di creare un campionato siciliano di Serie A indipendente….ma ci staranno anche gli altri? Io penso che tutte le societa’ siciliane ci dovrebbero stare, visto che nessuna e’ destinata ad avere un ruolo se non sempre piu’ marginale in questo calcio dominato dal business e dal potere

  7. Purtroppo era nell’aria…giocatori poco impegnati nelle ultime partite etc. Come se lo sapessero…nuovi proprietari che non convincono del tutto etc…il signor Monastra era fiducioso io no!

  8. Anch’io provo lo stesso disgusto e la stessa amarezza. E vorrei, a proposito degli avvoltoi che si nutrono del cadavere della nostra squadra, ricordare che nel 1986 il Pescara e i suoi tifosi gioirono della nostra radiazione e, dopo essere stati ripescati dalla serie C, addirittura vinsero il campionato sotto la guida di Galeone. Ancora, trovo che nella salvezza del Venezia ci sia una nemesi storica nei confronti del Palermo. Io resto attonito. Io attendo atti concreti da parte del Sindaco e della città tutta. Lo scandalo di una sentenza che vede indenne il responsabile unico di tanti imbrogli e di tante diversioni di fondi e puniti gli inncocenti tifosi di una squadra disgraziata è un’ingiustizia che si ripete a distanza di 33 anni. Aspettiamo. Senza speranza. Nel costume abituale del Palermo.

  9. E’ inutile persino presentare ricorso, ripartiamo dalla D, non iscrivendo la squadra alla C, senza debiti e con persone nuove alla guida della società!!!

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