Palermo, troppi alti e bassi in difesa. IL PAGELLONE / 1

FOTO PEPE / PUGLIA

Come da tradizione, a fine stagione pubblichiamo il ‘pagellone’ dei rosanero, analizzando giocatore per giocatore il rendimento durante l’intero campionato. Cominciamo dalla difesa.

Il Palermo ha subito 49 gol – sono sette le squadre che ne hanno incassati di più – ed è riuscito a mantenere la porta inviolata in dieci occasioni: solo Spal, Ascoli, Benevento, Brescia e Venezia hanno fatto peggio. Statistiche che vanno inquadrate in una più ampia riflessione sulla fase difensiva, che coinvolge tutti i giocatori di movimento più il portiere, ma che testimoniano come gli uomini di Corini abbiano incontrato diverse difficoltà.

Difficoltà che nascono anche da un percorso che, dal punto di vista tattico, ha comportato diversi cambiamenti. Corini ha iniziato la stagione con una difesa a quattro per poi optare su uno schieramento a tre ‘ibrido’, che in fase di non possesso tornava a quattro. Nell’ultimo periodo, invece, il tecnico ha scelto una difesa a tre ‘pura’, che quindi si trasformava a cinque a gara in corso. La poca stabilità, condizionata anche dai tanti problemi fisici, ha sicuramente influito sul rendimento difensivo.

IL ‘PAGELLONE’ DELL’ANNO – DIFESA

Pigliacelli 7: da scommessa a certezza. Dopo quattro anni in Romania, è tornato in Italia e ha dimostrato di essere un portiere affidabilissimo per la categoria. Ha commesso un paio di errori gravi ma la sua predisposizione a giocare con i piedi (uno dei suoi punti di forza) è servita spesso alla squadra. Sul piatto della bilancia incidono le tante parate decisive e in generale il bilancio non può che essere positivo.

Graves 6: in fiducia. Le primissime impressioni sono state più che incoraggianti ma i problemi fisici e le difficoltà di ‘ambientamento’ col calcio italiano ne hanno frenato la crescita. La società ha investito tanto su di lui, nella prossima stagione dovrà fare il salto di qualità.

Sala 6: sufficienza piena. Quando è stato bene dal punto di vista fisico ha sempre garantito un buon livello di rendimento ed è stato bravo in fase offensiva, spesso piazzando cross interessanti. I tre infortuni patiti in stagione gli hanno però “tarpato le ali”.

Masciangelo 5.5: arrivato durante la sessione invernale per fornire più alternative sulla fascia sinistra, ha visto pochissimo il campo. In totale, il suo score in rosanero conta quattro presenze, una sola gara da titolare (con la Ternana, sostituito dopo il primo tempo) e 23 minuti a Venezia come esterno destro; troppo poco…

Marconi 6: è tornato in Serie B (in cadetteria aveva giocato solo con la Cremonese nel campionato 2017/18) e a 33 anni ha dimostrato di poter dire ancora la sua, carattere e senso agonistico hanno coperto alcuni limiti tecnici. I due gol vittoria contro Parma e Bari (più quello segnato a Perugia) sono stati la ciliegina su una buona stagione, condizionata però da un calo fisico (dovuto anche all’infortunio patito a marzo) nell’ultimo periodo.

Nedelcearu 6: fino a febbraio il suo voto sarebbe stato 7, poi sono state troppe le incertezze per il leader difensivo. La sufficienza è una buona media per un giocatore comunque imprescindibile per Corini, che lo ha sempre schierato titolare quando ha potuto (solo due partite saltate: una per squalifica, l’altra per problemi fisici). Il rumeno ha dimostrato anche attaccamento alla maglia quando ha scelto di giocare nonostante la morte del padre qualche ora prima.

Buttaro 6.5: nella valutazione vanno considerati alcuni fattori. È un classe 2002, il più giovane della rosa se non si considera il terzo portiere Grotta, era al secondo campionato tra i professionisti ed è stato condizionato da un infortunio che lo ha tenuto fuori da fine ottobre a inizio febbraio. In 17 presenze ha ricoperto tre ruoli (esterno di una difesa a quattro, ‘braccetto’ a tre ed esterno a tutta fascia) e ha dato buone garanzie, chiudendo la stagione in crescita: ottima la sua interpretazione del ruolo di esterno nel finale di campionato.

Aurelio 6: buono l’impatto con una realtà importante come Palermo, in un campionato ‘inedito’ per lui, ma alla lunga si è un po’ spento. Tra marzo e aprile aveva trovato continuità, poi un infortunio ne ha pregiudicato il finale di stagione. Sembra avere le qualità per giocarsi una maglia da titolare nel futuro prossimo.

Mateju 6: fedelissimo di Corini, che lo aveva avuto a Brescia, anche lui ha ricoperto diversi ruoli in stagione. Ha iniziato da esterno sinistro di una difesa a quattro, è andato a destra e poi si è stabilizzato come ‘braccetto’. Dopo un inizio di campionato difficilissimo, ha trovato continuità di rendimento, dimostrandosi utile dal punto di vista tattico.

Bettella 5: arrivato con grandi aspettative, doveva essere uno dei titolari, invece è incappato in un’altra stagione condizionata pesantemente dai problemi fisici. Il suo score è stato di 19 presenze, solo nove dal primo minuto e comunque marchiate da diverse incertezze, ultima quella col Brescia in occasione del 2 – 2.

Senza voto i portieri Massolo e Grotta e i centrali Lancini e Orihuela.

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