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Gazzetta – “Palermo, adesso che fai?” Gli scontenti e il nodo ingaggi restano, Rispoli…

“Adesso che fai?”. Questo il titolo scelto dalla Gazzetta dello Sport edizione Sicilia dopo la chiusura del calciomercato in Italia e che in casa Palermo non ha portato ad alcuna cessione, creando non pochi problemi e grattacapi sul fronte bilancio. L’unica “speranza” rimane quella di vendere sul mercato estero, dove finire si sono registrati solo timidi interessi a fronte di valutazioni alte.

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Nell’analisi di Giovanni Di Marco si legge: “E ora, viene da chiedersi? Non è una bella situazione per Tedino, che avrebbe voluto disporre di un gruppo totalmente dedito alla causa, composto solo da gente convinta del progetto Palermo. L’obiettivo era quello di disfarsi dei giocatori con ingaggi particolarmente alti, che nella testa del patron friulano avrebbero dovuto avere mercato facile. E ora Tedino rischia di ritrovarsi a gestire un gruppo di giocatori scontenti che avrebbero voluto lasciare la maglia rosanero già da tempo”.


ZAMPARINI: “MERCATO FLOP, MA QUALCUNO ANDRA’ VIA”

Chi invece sembra destinato a rimanere è Rispoli: per lui c’è ancora una pista spagnola, ma verosimilmente dovrà mettersi nuovamente a disposizione della squadra almeno fino a gennaio. Ma il problema è un altro: “Il monte ingaggi, però, ad oggi non è stato ridotto e senza paracadute ciò potrebbe rappresentare un bel problema”. Per Rajkovic e Jajalo invece si tenterà al più presto di mediare sul fronte ingaggio.

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3 thoughts on “Gazzetta – “Palermo, adesso che fai?” Gli scontenti e il nodo ingaggi restano, Rispoli…

  1. E basta! Ci sono squadre che hanno fatto più di 20 acquisti ed a loro che io chiederei: “ed ora che fai?” O hanno trovato il petrolio o tra qualche anno, male che vada, ripartiranno dalla serie D. Per non parlare, ancora, dei prestiti secchi: che senso ha avere una squadra che non è di fatto propria? Infine (e questa è l’unica cosa che condivido tra i tanti malumori di Lo Monaco), vi è qualcuno che, adesso spudoratamente alla luce del sole (prima era più defilato e prudente), avendo due squadre, sposta gli esuberi della più importante in quella che gioca in serie B (di fatto una sorta di deposito che gli permette di aggiustare come vuole i bilanci di entrambe). Qui Lo Monaco ha ragione: questo signore è colui che decide le sorti del calcio italiano, colui che coordina le varie componenti di un sistema anomalo (per non dire corrotto), colui che si è avvalso di “leggine personalizzate” fatte su misura (usate e poi abrogate affinché non ne beneficiassero anche gli altri) per farsi spalmare voragini di debiti col fisco, colui verso il quale i procuratori sono tutti corretti ed intimoriti, colui che di fatto ha ingerenze in tutti i settori (compreso quello della classe arbitrale e delle carriere dei suoi componenti), colui che “storicamente” può essere considerato il “capo della cupola”… il vertice… la vetta di questa montagna che è di soldi per pochi e di macerie per tutti gli altri.

  2. No n ci dimentichiamo che sin dall’inizio, da quando è a rrivato, questo qualcuno ha subito avuto la spalmazione di una montagna di debiti, cosa che non hanno fatto con nessun altra squadra, e ancora non aveva ancora messo piede nel sistema calcio, figuriamoci adesso, la cuuupola.

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