GdS – “L’angoscia di dipendenti e fornitori”. Si punta al concordato
“L’angoscia di dipendenti e fornitori”. Il Giornale di Sicilia a margine dell’intervista a Massimo Ferrero (e il punto sul suo progetto Palermo) fa il punto della situazione sui debiti dell’attuale società rosanero, chiamata a saldare i conti soprattutto nei confronti dei propri dipendenti e fornitori, mentre proseguono le manovre dei vari soggetti interessati alla ripartenza dalla Serie D.
IL PIANO DI FERRERO: “VENDO LA SAMP E COMPRO IL PALERMO”
Secondo quanto riportato da Benedetto Giardina per il Giornale di Sicilia, mentre i giocatori presenteranno istanza di fallimento per avere i propri stipendi, l’obiettivo dell’attuale amministrazione sarebbe quello di mettere in liquidazione la società per poi provvedere al concordato e onorare almeno in parte quanto dovuto, scongiurando il fallimento che invece è l’unica strada percorribile dai tesserati.
All’interno del Palermo si valuta inoltre di cessare le attività e racimolare il più possibile per pagare i vari debiti, cercando di quantificare le somme eventualmente a disposizione: tra queste ci potrebbero essere anche tre milioni in arrivo da precedenti cessioni (su tutte Gnahoré e Posavec) per pagare i dipendenti, il cui reinserimento nella nuova realtà che si andrà a creare in Serie D risulta invece molto complessa.
L’unico (e difficilissimo) scenario per saldare interamente dipendenti e fornitori, secondo il quotidiano, potrebbe essere un intervento diretto della famiglia Zamparini, anche fuori tempo massimo, al fine di non lasciare pendenze insolute: servirebbero però 10 milioni di euro e un concordato in bianco da presentare al Tribunale di Palermo in tempi brevissimi.
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Ma Zamparini da un punto di vista legale ha ceduto o no? Perché la famiglia dovrebbe mettere dei soldi se l’imbroglio prevedeva cedere a un prestanome e fuggire?
Ti sei dato la risposta.
La cessione non era un imbroglio e comunque gli imbrogli (passati) non prevedevano la mancata iscrizione in serie B e, in definitiva, il fallimento del Palermo.
Dal fallimento del Palermo, infatti, non può derivare nulla di buono per Zamparini (nè per la De Angeli).
Quando si smetterà di fantasticare di complotti orditi da Zamparini per uccidere il Palermo sarà sempre troppo tardi.
L’obiettivo rimane evitare il fallimento che lo coinvolgerebbe giuridicamente fino a tre anni retroattivi.
Stando a quello che ha detto gravina la nuova proprietà non è stata ancora riconosciuta ufficialmente perché loro hanno dubbi
Sarebbe logico che la lega non riconosca il passaggio di proprietà così chi ha fatto i debiti si assume la responsabilità. Lo scarica barile troppo comodo.
questo casino e’ stato creato da zamparini e pertanto e’ lui che deve pagare .